Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

...con D.Rossi

...con D.RossiTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 24 luglio 2014, 00:002014
di Alessio Alaimo
"Juve-Conte, meglio dirsi addio. Samp, avrei allenato i fuori rosa. Pastore via dal PSG? Deve sentirsi al centro dell'attenzione. Cavani via? Colpa di Ibra. Lazio e Palermo, basi diverse..."

Suo malgrado qualche giorno fa Delio Rossi è balzato agli onori della cronaca. Il presidente della Sampdoria, Ferrero, infatti, avrebbe voluto fargli allenare gli esodati blucerchiati. Rossi rompe il silenzio e parla di questo ed altro a TuttoMercatoWeb.

Rossi, che è successo con la Sampdoria?
"Mi ha chiamato il direttore sportivo, chiedendomi di allenare i fuori rosa. Gli ho risposto che se fosse rientrato tra le mie competenze sarei andato. Sono un dipendente della Samp, non avrei avuto altri problemi anche perché sono un allenatore. Se fosse stato un mio compito avrei allenato i fuori rosa, ma non lo è".

Intanto Conte ha lasciato la Juventus.
"Magari c'erano delle incomprensioni, meglio separarsi anziché iniziare il campionato in modo sbagliato. Chi sostituisce Conte ha un compito difficilissimo, ma per Allegri è una sfida affascinante. Al di là di Conte o Allegri comunque, se alleni la Juventus, devi vincere".

Come lo vedrebbe alla guida della Nazionale?
"Ha tutte le carte in regola. Ha fatto la gavetta, è un vincente. È italiano, ci rappresenta. Lo vedrei bene. Credo che sia lui che Mancini abbiano le carte giuste per allenare la Nazionale".

Si muove in maniera prepotente sul mercato la Roma del suo ex ds Sabatini...
"Lo ha sempre fatto: in una squadra già forte ha inserito altri giocatori di livello. Poi la Roma ha da giocare la Champions League, competizione che l'anno scorso non aveva".

Ljajic: tocco un tasto dolente?

"No. È un ottimo giocatore, ha dimostrato di essere all'altezza".

È in uscita dalla Roma.
"Credo che abbia estimatori. Non so se sia in uscita o no, ma è un ottimo calciatore".

E lei pronto a ricominciare? È arrivata qualche telefonata?
"Si, ma non quella giusta. Aspetto".

Per il futuro Italia o estero?
"Penso di avere le capacità e l'esperienza giusta per poter allenare in Italia e all'estero. Se devo andare in un campionato esotico tanto per, non mi sembra il caso. Mi avevano chiamato dalla Cina, ma non c'erano i presupposti. Prima avevano detto una cosa, poi me ne hanno proposto un'altra"

Pastore, futuro lontano dal PSG. Come lui anche Cavani, che vuole andare via.
"Ha talento. Secondo me paga la sua valutazione. Quando ti pagano 43 milioni di euro ci si aspetta sempre che tu possa vincere le partite da solo. È un giocatore che ha bisogno di sentirsi al centro dell'attenzione e questo al PSG non è possibile. Per quanto riguarda Cavani penso che la volontà di lasciare derivi da una questione di ruolo e quindi dalla presenza di Ibrahimovic"

Un salto indietro: le sue ex squadre, Lazio e Palermo, come le vede?
"Basi e situazioni diverse. Per il Palermo è un anno importante, deve cercare di mantenere la categoria per tornare agli splendori di non molti anni fa. Dare un giudizio oggi sul mercato è difficile, sicuramente il vantaggio è che l'allenatore conosce il gruppo. La Lazio è una piazza importante, al momento un po' turbolenta. Quando vieni da un'annata non esaltante devi vincere, non hai altre soluzioni. Quando alleno mi lego alle piazze: Lazio, Lecce, Palermo, Sampdoria... Magari i risultati a volte non sono stati quelli attesi, ma mi sono legato alle piazze dove ho lavorato".