...con Ferrante
Cuore granata, cresciuto nel Napoli. Marco Ferrante e il posticipo di oggi, tra il Torino e gli azzurri. Ne parla, l'ex attaccante, a TuttoMercatoWeb. "Inutile negarlo - dice - sono un grande estimatore del Torino. Ma sono cresciuto con il Napoli. Non per andare contro il Toro - non lo farei mai -, gli azzurri hanno più motivazioni perché non possono permettersi il lusso di pareggiare: vincendo la Roma il pari sarebbe un problema. Non è una partita scontata, dubito che i tifosi granata vogliano veder perdere la squadra in casa. Poi può anche darsi che sia l'ultima in casa di Ventura: nessuno vuole perdere. Sarà una bella partita, il Toro non regalerà nulla ma le motivazioni faranno la differenza e il Napoli ne ha di più".
Toro sempre più nel segno di Belotti.
"Ha avuto delle difficoltà all'inizio, giocare con Ventura da attaccante non è facile. A Palermo non aveva un ruolo fisso, le difficoltà erano normali. Ma l'esame è superato a pieni voti, perché ha fatto dodici gol. Mi auguro resti a lungo al Torino, anche se non mi fa impazzire. Per qualità tecniche sono più filo Maxi Lopez. Belotti però, può essere un bel cavallo di razza".
E pensare che il Palermo lo ha sostituito con Djurdevic...
"Sì, ma il giocatore va ad annate. Djurdevic è un buon giocatore, la situazione del Palermo non aiuta. Ma sono due giocatori importanti. Belotti non è l'ultimo arrivato, faceva parte dell'Under 21 e potrebbe anche guardare alla Nazionale. Il Toro con Belotti e altri giovani ha un'ottima base per fare qualcosa di importante".
E Maxi Lopez?
"Quando noi eravamo uno-due chili sovrappeso c'erano delle multe salate. Secondo me con Maxi Lopez ci sono altri problemi, perché è impossibile che uno con le sue qualità giochi poco. Deve essere un punto fermo del Torino. Non si può affidare l'attacco ad Immobile e Belotti".
Non reputa Belotti pronto?
"Sì, è pronto. Ma non gli metterei il peso dell'attacco del prossimo anno. Dovrà ripetersi. Il Toro ha bisogno di un giocatore importante e d'esperienza, non può più nascondersi e deve puntare all'Europa. Anche perché ai tifosi hai dato lo zuccherino, bisogna continuare a darglielo. Poi se le altre fanno meglio, chapeau".
E lei?
"Ho una scuola calcio a Torino, una sfida nuova che mi ha dato bei risultati. Più avanti vedremo, sono direttore sportivo e se dovesse capitare qualcosa di interessante ben venga".
Provo ad immaginare il sogno nel cassetto: la scrivania granata.
"È il sogno nel cassetto, chiaro. Ognuno ha ciò che si merita, vedremo...".