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...con Foschi

...con FoschiTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
domenica 16 luglio 2017, 00:002017
di Alessio Alaimo
"Bonucci? Non era un simbolo della Juve. Troppi investimenti, può essere pericoloso. Fiorentina piazza esigente, ai Della Valle tante critiche. E il mio Cesena vuole sopravvivere..."

"Bonucci al Milan? Non era un simbolo della Juventus, è diventato un giocatore importante per la squadra e anche per la Nazionale. Tutte caratteristiche importanti, ma non era una bandiera bianconera". Così a TuttoMercatoWeb l'ex ds di - tra le altre - Verona e Palermo, Rino Foschi, oggi al Cesena.

Chi ha fatto l'affare?
"Non è che Bonucci avesse la maglia della Juve cucita addosso, è un grande professionista e ha colto un'opportunità che forse non gli sarebbe mai capitata. L'affare lo hanno fatto tutti: lui e anche la Juve. Visto quanto ha speso non so se ha vinto il Milan, con tutto il rispetto che ho per il giocatore...".

In che senso, direttore?
"Leggo di ingaggi che non so dove andremo a finire. Se dovessero venire meno gli investitori stranieri sorgerebbero dei problemi. In Italia non siamo mai stati pronti ad ammortare costi così importanti. Spendere cifre elevate può essere pericoloso, l'Italia con tutta la crisi non è pronta per ammortamenti di questo genere. Tra americani, cinesi e giapponesi che io non condivido molto nel calcio ci sono stati investimenti importanti. Va bene per il momento che esalta tutti. Ma se vanno via?".

Chi per il dopo Bonucci?
"Caldara è un giocatore molto bravo, l'anno scorso si è riproposto in serie A in maniera importante. Con la cessione di Bonucci potrebbe andare alla Juve un anno prima, è già pronto. Poi c'è Barzagli che è una certezza. Comunque se la Juve ha ceduto Bonucci, ha già pronta l'alternativa".

Gli altri protagonisti del mercato?
"Si sono mossi i nuovi investitori, anche in modo violento. Il Napoli ha già un buon organico, è pronto a ripetersi. Si è indebolita un po' la Lazio, mentre l'Inter si muove con grande intelligenza. E la Juventus è attenta".

E la Fiorentina?
"Sta succedendo qualcosa di particolare. È una piazza difficile, esigente. Ai Della Valle certe contestazioni danno fastidio, questo tira e molla potrebbe anche spezzarsi. In questo momento la Fiorentina sta facendo un mercato per rinnovarsi. Il tifo viola è caloroso, ma anche molto esigente".

Il suo Cesena?
"Dobbiamo sopravvivere. È il nostro quinto anno, l'intenzione è di salvare la pelle. Non abbiamo un programma solo di campo, ma anche di fare un organico giovane. Non possiamo investire, ma vogliamo divertire il pubblico e vivere di valorizzazioni".

Il prossimo anno una serie B che promette spettacolo.
"Ci sono tante squadre attrezzate. Se guardiamo il campo ora confondiamo tutto. Le squadre retrocesse hanno un paracadute enorme, che fa paura. Le squadre pericolose sono Pescara, Frosinone e Palermo - che è la quinta città d'Italia e se dai gioia le prime domeniche può fare cose importante -. Quest'anno ci sono tante squadre, guardate anche il Venezia di Tacopina che è una neopromossa e deve lavorare in maniera intelligente oppure la Cremonese che può diventare molto forte".