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Pasquale Gallo
© foto di Alessio Alaimo
sabato 13 dicembre 2014, 00:002014
di Alessio Alaimo
"Stendardo, gli anni alla Lazio gli sono costati la carriera. Cigarini? Non doveva attaccare i tifosi. Mercato a gennaio nessun protagonista"

Partita particolare per Guglielmo Stendardo. Un passato alla Lazio, un'avventura finita male con la società biancoceleste. E ora Stendardo è un pilastro della difesa dell'Atalanta, che stasera affronterà la squadra di Pioli. "Fino ad un certo punto è stato un percorso tecnicamente importantissimo, poi c'era e c'è ancora oggi un legame affettivo importante con la tifoseria e con la città. Poi nella vita capita che ci sia qualche incomprensione, motivo per cui sono state fatte altre scelte. Ma penso che un giocatore come Stendardo, alla Lazio, non si possa mettere in discussione. Anche se quegli anni ai margini della squadra hanno condizionato la sua carriera futura".

Cigarini intanto ha attaccato i tifosi e poi si è scusato. Come la vede?
"Nel mondo del calcio, non solo in Italia, quando una squadra ha difficoltà ci sono contestazioni e polemiche. Capita che uno del gruppo vada fuori dalle righe, non dovrebbe capitare perché non è un comportamento professionale, ma Cigarini ha chiesto scusa. Certo, scusarsi dopo due giorni non è come farlo dopo un'ora. Ma se tifoseria, squadra e società stanno uniti, ci sono possibilità di fare bene. Altrimenti l'annata diventa complicata. L'Atalanta è partita male, ora però le cose vanno meglio soprattutto in difesa. Ma serve fare qualche gol in più".

E sul mercato, come interverrà l'Atalanta?
"Nel caso dell'Atalanta, ciò che conta più di tutto è lo spirito di squadra. Poi andare a vedere come intervenire o no, dipende dallo staff dell'Atalanta. La concentrazione deve essere forte, importante, per tutti. E poi, soprattutto, bisogna evitare le contestazioni e remare tutti nella stessa direzione".

Squadre protagoniste a gennaio?
"Difficile. Sarebbe un po' come chiedere di essere protagonista a chi domanda l'elemosina. Bisogna arrangiarsi, magari con qualche prestito e operazioni varie. Prevedo cambiamenti in squadre come Inter o Napoli. Nei nerazzurri sistemerei qualcosa, così come nella squadra di Mazzarri. Il Palermo viaggia bene e non ha bisogno di cambiare nulla. Forse, chi ha bisogno di correttivi per davvero, è l'Inter".

Nelle prossime settimane uscirà il suo libro. Un tuffo nel passato della Juve, di che si tratta?
"Arriverà in libreria nelle prossime settimane. Parla di due vite parallele: un tifoso della Juventus fin da bambino e una società - quella bianconera - che sembrava lontanissima. Poi mi sono avvicinato proprio alla Juventus. Si rivede la storia della Juve: ad una svista positiva, ne corrispondono dieci negative. Metterò in evidenza cose che non sono state messe in risalto. Nel libro si parla delle due vite parallele, per come ho rappresentato la Juventus nel mio mondo. In Italia e anche all'estero. E così alcune figurine Panini, poi, con il tempo, sono diventate mie collaboratori. E poi c'è una parte in cui descrivo personaggi chiave della Juventus. Ci rincontriamo fino alla difesa davanti a tutto e tutti".