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...con Gasparin

...con GasparinTUTTO mercato WEB
© foto di Emiliano Crespi
lunedì 28 dicembre 2015, 00:002015
di Alessio Alaimo
"Juve, sei ancora la più forte. Inter, primato che meriti. Samp, Zenga era ok... Montella uno da programma. Io e il futuro, aspetto la proposta..."

"Circa due mesi fa mi venne chiesto chi consideravo e quale fosse l'organico più forte della Serie A. In quel momento dissi, nonostante la posizione deficitaria di classifica, che la Juventus era ancora la più forte del campionato". Così a TuttoMercatoWeb l'ex dirigente di - tra le altre - Udinese, Sampdoria e Catania, Sergio Gasparin.

Beh, ha avuto ragione.
"Adesso magari è un po' più facile dirlo, perché dopo sette vittorie il piatto della bilancia comincia a pendere a favore della squadra di Allegri. Siamo al giro di boa, i valori che sta presentando il campionato trovano fedele riscontro all'interno della classifica. L'Inter - al di là della sconfitta contro la Lazio - sul piano dell'organizzazione, della struttura difensiva e l'accortezza tattica ha disputato un girone importante. Va anche detto che in alcune partite i nerazzurri hanno raccolto più di quanto meritassero. Ma se l'Inter è prima, vuol dire che lo merita".

Fatica la Sampdoria.
"Sono un grande estimatore di Montella, ma...".

Ma?
"Lo vedo più come allenatore che inizia un progetto. Un tecnico che subentra ha bisogno di tempo. Montella è un allenatore da programma, l'ideale per lui e il suo staff è partire in estate e quindi andare a costruire dalle fondamenta la squadra secondo le sue idee. Per quanto riguarda Zenga, le cose bisogna viverle dall'interno: l'esonero è frutto, forse, di una scelta che non aveva grandi convinzioni quando è stata fatta perché i risultati non erano così negativi. Il cammino blucerchiato, comunque, era in linea con i valori della squadra".

Come la Samp, delude il Milan.
"Una situazione che perdura da anni. Leggevo un'intervista di Berlusconi che ha detto di aver messo più di 150 milioni, quindi non è solo un insuccesso tecnico ma anche un risultato clamorosamente negativo sotto l'aspetto economico. La realtà Milan va ridisegnata e ripensata in maniera complessiva. Una proprietà che ha alle spalle una proprietà molto forte e uno dei dirigenti che è stato tra i migliori del calcio italiano negli ultimi trent'anni, non è possibile che negli ultimi tre-quattro anni non sia riuscita a regalarsi soddisfazioni sul campo e sul piano dei numeri. Ci sono annate che i conti non tornano, ma coincidono con un risultato sportivo. Il Milan che sta fuori dalle competizioni europee è inaccettabile. Va ripensata la strategia tecnica legata alla squadra e la situazione complessiva dell'aspetto societario".

Colpo di gennaio: su chi punta?
"Qualche giorno fa ero in tribuna la partita della Fiorentina contro la Juventus: in pochi si aspettavano l'exploit di Kalinic. E c'erano tanti dubbi attorno a Sousa, che invece si sta mettendo in grande luce e si vede la sua mano. Il colpo è sempre un risultato post, mai pre. Sicuramente chi ha bisogno di intervenire è il Milan, magari nel settore arretrato dove manca un giocatore di assoluto valore. La Juve ha un organico in linea con prerogative ed ambizioni. Nelle singole società ci sono dirigenti preparati, in grado di individuare le risorse migliori".

E lei direttore, sempre in attesa che arrivi la proposta?
"Esatto. Fortunatamente ho altre situazioni in cui sono impegnato. Quando arriva la proposta mi rimetto a lavorare a capofitto. Altrimenti ho la fortuna di trovare soddisfazioni professionali in altre situazioni".