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...con Gautieri

...con Gautieri
domenica 29 marzo 2015, 00:002015
di Alessio Alaimo
"Carpi, il lavoro paga. Vicenza, bravo Marino. Panucci male a Livorno? Ha una carriera importante. Io pronto a ricominciare. Varese, dispiace per Dionigi... comandano i tifosi? Sbaglia la società"

Continua a volare il Carpi di Fabrizio Castori. E da qualche settimana non è più una sorpresa. "Il Carpi ha un progetto dietro. Una continuità importante. C'è un direttore sportivo che da anni sceglie i giovani migliori, i risultati sono la conseguenza del lavoro di questi anni", commenta a TuttoMercatoWeb l'ex allenatore del Livorno, Carmine Gautieri.

Il Carpi ha battuto il Vicenza. E i biancorossi fin qui sono la vera sorpresa.
"Un'altra squadra che s'è dimostrata solida. In tante partite gli è capitato di andare sotto. Marino ha dato qualcosa di importante. La squadra è buona, ha giocatori di qualità da metà campo in su. E se una squadra è in alto, vuol dire che c'è organizzazione".

Il Livorno invece s'è affidato a Panucci. E i risultati sono negativi...
"Ha una carriera importante, è stato dietro ad un allenatore top come Capello. Ha le caratteristiche giuste per allenare, anche se non ha mai avuto una squadra in mano. Panucci ha tutti i presupposti per fare bene a Livorno".

E lei, pronto a ricominciare?
"Ho voglia di ricominciare. Quando finisci un lavoro, come ho finito io il 29 dicembre ed eravamo terzi in classifica, è normale che ci sia voglia di ripartire. Il lavoro era iniziato bene e stava continuando bene. Ma il Livorno devo ringraziarlo per l'opportunità, ho allenato in una piazza importante con una grande tifoseria".

Quest'anno è successo di tutto. Per esempio Dionigi è stato mandato via da Varese dopo due partite...
"Da collega mi è dispiaciuto, perché vedere un allenatore che entra in pista e dopo due partite viene esonerato dispiace. Poi ci sono le società, i presidenti che comandano. La storia di Dionigi mi è dispiaciuta tantissimo, è un ragazzo esperto, allena da tanti anni. Ho avuto la fortuna di allenare a Varese, è una piazza che se fanno decidere la società si può lavorare serenamente. Si può fare un calcio importante come è stato fatto con Mauro Milanese, che ha creato qualcosa di importante".

Quanto conta l'opinione dei tifosi a Varese?
"Dipende dalla società. In Italia i tifosi incidono, in positivo e in negativo. Ma i tifosi devi sempre averli dietro, sono quelli che ti fanno vincere le partite. Se giochi in uno stadio vuoto è triste. Il pubblico va rispettato, fa dei sacrifici".

Lei però è stato mandato via perché lo hanno chiesto i tifosi. E anche per questo è andato via Milanese...
"Sì, ma se i tifosi chiedono l'esonero e una società accetta a sbagliare è la società. Il Varese io l'ho lasciato nono, poi ha fatto i playout contro il Novara per rimanere in serie B".

Può salvarsi questo Varese?
"Ci sono trenta punti a disposizione, può succedere di tutto. Chi rincorre deve cercare di fare più punti possibili. Ho avuto allenatori che mi hanno insegnato tanto. Quando non vinci non devi perdere, perché un punto fa la differenza".

E il Catania, come lo vede?
"Ad inizio campionato tutti abbiamo dato il Catania come favorito per la vittoria. Ci sono situazioni importanti per fare calcio: il presidente, i tifosi. L'annata è partita male, stanno cercando di risollevarsi. Ma il Catania ha tutto per uscire fuori da questa situazione".