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...con Imborgia

...con ImborgiaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 2 gennaio 2014, 00:002014
di Alessio Alaimo
"Addio al Parma scelta ponderata, mi lascio bene. Belfodil, Saponara e la crescita di Sansone operazioni che sento mie. Oltre 150 acquisti in questo mercato? Scelta di Leonardi, ha puntato sulla quantità. Padova? Orgoglioso se chiamasse"

La fine di un ciclo. E un addio senza rancori, che lascia le porte aperte, perché no, ad un ricongiungimento in futuro. Antonio Imborgia lascia il Parma. Una scelta ponderata, al di là del legame contrattuale. Perché quando hai dato tutto e fatto bene, è meglio salutarsi. Il calcio va veloce, la ruota gira costantemente. E vive di emozioni e motivazioni. L'ex responsabile del mercato gialloblù si concede a TuttoMercatoWeb per spiegare il suo addio e raccontare qualche aneddoto...

Imborgia, perché ha lasciato il Parma?
"Non è successo niente. Non c'è niente di strano. Il mio contratto scadeva nel giugno 2015, ma io vivo di emozioni, sensazioni e passioni. È stata una mia valutazione, non ho mai vissuto i contratti per la loro durata o per l'importo economico. Per me i contratti sono motivo di crescita professionale e quando sono andato a Parma l'ho fatto per misurarmi in una realtà importante. Volevo capire se ero all'altezza, quando ho capito di esserlo ho preferito interrompere. Ma, anzi, con Leonardi e con il presidente il rapporto è solido. Non escludo che questo sia un arrivederci, magari a Parma un giorno, potrei tornarci. Avevo il mio spazio, tutte le operazioni in entrata ed in uscita sono state condivise e portate avanti insieme".

Il suo bilancio? L'addio, così, su due piedi, sembra strano.
"Ho solo ricordi positivi, ma ho sentito di dover lasciare. Lo so, il calcio è strano: quando si va via c'è sempre una motivazione, ma io non ho né un altro posto dove andare e neppure dei problemi con qualcuno. A Leonardi ho comunicato questa scelta due mesi fa, devo dire che l'ha anche subita. Ma quando prendo una decisione non bado ai soldi o al contratto. Il Parma è una società organizzata dove tutti vorrebbero andare e c'è un gruppo di lavoro come pochi".

Un acquisto che sente suo?
"Sono state tutte scelte condivise, ma...".

Prego...
"Ho letto da qualche parte, ma non ricordo dove, che sono andato via dal Parma senza lasciare traccia. Invece mi piace ricordare che ho forzato un po' per l'arrivo di Belfodil e anche per quello di Saponara quando doveva ancora esplodere e non aveva espresso il suo potenziale nell'Empoli. Se avere a metà con il Milan un giocatore come Saponara a 1,5 milioni contro i 4 pagati dai rossoneri e vendere la metà di Belfodil all'Inter per soldi e Cassano vuol dire non lasciare traccia ben venga.
Faccio un altro esempio: l'anno scorso Sansone non giocava mai e stava andando in B al Sassuolo, io e Preiti invece abbiamo convinto lo staff tecnico e l'amministratore delegato che forse sarebbe stato meglio dare un'opportunità al ragazzo. In questo siamo stati bravi, perché sapere aspettare i giocatori non è facile. Ma di calciatori, nel gruppo Parma, che troveranno sbocchi importanti, ce ne sono altri".

In estate il mercato del Parma ha fatto discutere: oltre centocinquanta operazioni, perché?
"Una scelta di Leonardi, che ha voluto puntare sulla qualità. Bisognerebbe chiedere a lui nel dettaglio. A tal proposito le operazioni condotte da me sono state Ghezzal per arrivare alla metà di Ceppitelli del Bari; Berardocco e Misuraca che è un ragazzo del 1990 preso a parametro zero in cerca di rilancio, così abbiamo sfruttato la collaborazione con il Nova Gorica".

Ora occhi sul futuro: smentite a parte, andrà al Padova?
"Con Penocchio ci conosciamo, lo vedevo la domenica, qualche volta in casa e qualche altra volta in trasferta. Con lui ho un buonissimo rapporto, mentre con Andrea Valentini ho un rapporto d'amicizia. Andrea mi ha chiesto ogni tanto cosa pensassi del Padova, ma come capita con altre persone del mondo del pallone. Non sono andato via da Parma per andare al Padova. Ma se dovessi ricevere una chiamata sarei orgoglioso. Ad oggi non mi hanno chiamato, quindi sono fantasie che partono da Padova".