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...con Imborgia

...con ImborgiaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
domenica 24 maggio 2015, 00:002015
di Alessio Alaimo
"Parma, c'è qualcuno che ti vuole. Saponara? È da big. Varese, perché dare le colpe a me? Io non parlo di Bettinelli, non si parli di me..."

"La mia sensazione è che i curatori stiano provando a fare l'impresa, anche se non è semplice perché il debito sportivo è frutto di vari emolumenti precedenti e premi spostati a questa stagione. Sono soldi che i ragazzi avevano meritato nelle stagioni precedenti". Così a TuttoMercatoWeb l'ex responsabile del mercato del Parma, Antonio Imborgia.

Alla fine il Parma troverà un acquirente?
"Chiaro, se i curatori non dovessero riuscirci non gli si potrebbe dire nulla, perché la missione è difficile. Troppi numeri, troppi soldi. Ma c'è qualcuno che vuole prendere il Parma, ecco perché stanno cercando di ridurre all'osso il debito".

Intanto Saponara torna alla ribalta. Lo aveva preso lei al Parma.
"Lo ritenevo un giocatore da Parma, come Ninis che adesso gioca nel Panathinaikos, mica nella piazza del paese. Saponara aveva già mostrato le sue qualità, ma si portava dietro dei problemi di natura fisica. L'annata è stata un po' così...ma adesso ha ritrovato le sue peculiarità".

Insomma, è da big?
"Ha le qualità per giocare in una grande squadra. Al Milan c'erano già dei problemi, questo non lo ha aiutato. Non so se la Roma sia il contesto ideale, Saponara è un giocatore con qualità importanti, può fare bene dappertutto. Tra tanti errori che ho commesso - ma solo chi non lavora può dire di non avere sbagliato - qualcosa di buono ho fatto".

Serie B: ci si aspettava ben altro da Bari, Bologna e Catania.
"Non bisogna mai dimenticare da dove è ripartito il Bologna, cioè da due mesi con difficoltà economiche. La programmazione tecnica è stata fatta in un momento di passaggio tra la vecchia proprietà e la nuova. Se non si riesce a fare una programmazione che si possa chiamare così, alla lunga paghi. Qualche attenuante al Bologna c'è. Questo vale sempre: quando giochi per vincere e per salvarti. Poi non è che Corvino, Fusco, Imborgia o un altro hanno le chiavi per cambiare tutto. Per quanto riguarda Catania e Bari, sono le due squadre che sarebbero dovute stare al posto di Frosinone e Carpi. Il Catania ha un valore tecnico straordinario, è difficile capire cosa sia successo ma ho troppo rispetto per Pablo Cosentino, lui sicuramente saprà cosa fare. Il Bari è più forte dell'anno scorso, aveva molte più alternative rispetto alla passata stagione".

E il Varese che è retrocesso? Lei è rimasto due mesi...
"È giusto che parli chi del Varese conosce la storia. Ed è giusto che parli chi ha fatto la squadra, perché le squadre si fanno a giugno. Quindi allenatore e dg. Ho letto che le responsabilità della retrocessione sono da attribuire al mio mercato scellerato: prendo atto, ma non commento. Io sono stato due mesi. Non raccolgo e non rispondo. Sono loro che devono fare capire a me e agli altri. Non ho mai parlato del lavoro di Cannella o di come ha allenato Bettinelli. Mi dispiace che ripetutamente sia stato chiamato in causa il mercato fatto da me. Non mi sembra che Culina, Jakimovski, Lores Varela e Rossi siano giocatori scarsi. Ah, una precisazione".

Prego.
"Io non mi sono dimesso perché contestato, bensì perché qualche giocatore ha manifestato - non a me direttamente ma a qualcuno della dirigenza - la propria preferenza verso Bettinelli piuttosto che nei confronti di Dionigi, che era una mia scelta".