...con Manenti

Situazione sempre meno chiara. Parma verso il fallimento, ma Giampietro Manenti non molla. Il presidente gialloblu, accolto in maniera tutt'altro che felice dal sistema calcio, parla a TuttoMercatoWeb.

Manenti, che fine farà il Parma?
"Morire ancora prima di essere nati è difficile...".

Su di lei sono piovute tante critiche.
"Rido, è allucinante. Ma va bene, ci sta. Ognuno faccia le proprie valutazioni".

Ok, ma diciamo qualcosa ai tifosi del Parma?
"Niente. Solo che stiamo lavorando...".

Il 19 marzo c'è l'udienza fallimentare. Che succederà?
"Ci prepariamo a quella data. Vedremo se dovremo essere nelle condizioni di fallire oppure no. Se dovremo fallire falliremo, ma io credo di no".

Lucarelli ha detto di essere pronto ad uscire dal campo dopo dieci minuti. Lui come tutta la squadra.
"Ognuno fa le proprie scelte. Dopo dieci giorni pagare le cose di un anno mi sembra ridicolo".

Che rapporto ha con la squadra?
"Normale. C'è un po' di tensione, ma ci sta".

Beh, lei ha rimandato di giorno in giorno la situazione.
"Chi può lavorare se non ti fanno lavorare? Un po' do ragione al gruppo che ha lasciato".

È vero che le hanno negato un prestito di sedici milioni?
"Fantasie. Non è vero".

Cosa si aspetta adesso?
"Che ci facciano lavorare. Tanti sparano numeri, ma non sono corretti. L'unico che ci ha messo la faccia sono io. E sono il capro espiatorio di tutta la situazione".

Pentito di aver preso il Parma?
"No. Mi chiedo solo una cosa: se al posto mio ci fosse stato un altro, avrebbe ricevuto lo stesso trattamento? La stessa gogna mediatica? Non capisco perché. Fatemi lavorare".

Fallire alla prima esperienza nel calcio non è il massimo.
"Non sarebbe bello no. Ma qua ce n'è una al giorno".

Ce l'ha con qualcuno in particolare?
"Perché c'è qualcuno che ci fa lavorare?".

Promette di risolvere la situazione o no?
"Se lavoriamo ci riusciamo. Ma non prometto niente, perché prometto di giocare e poi non si gioca perché ci sono i veggenti".

La squadra non le da più fiducia...
"Fa parte del gioco. Vediamo che succede. Fateci lavorare".