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...con Montali

...con Montali TUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Fornasari
mercoledì 23 aprile 2014, 00:002014
di Alessio Alaimo
"Roma, che stagione! Totti al Mondiale? Sempre legato all'azzurro, ma decide Prandelli. Inter, certi anni non ritornano più: bastava poco per andare in Champions ma Thohir ha le idee chiare. Io a Bologna? Piazza straordinaria, viene dopo le big"

La Roma torna in Champions, la Juventus viaggia verso i cento punti. E Gian Paolo Montali aspetta il progetto giusto per rimettersi in pista, potrebbe essere il Bologna, magari con un nuovo imprenditore, tal Francesco Becchetti. L'ex dirigente di Roma e Juventus parla a TuttoMercatoWeb.

Montali, la Roma è tornata in Champions. L'ultima volta che i giallorossi centrarono il traguardo lei era il direttore generale.
"Questa stagione è stata esaltante, perché i risultati sportivi sono stati davvero importanti e la qualità di gioco con la quale è arrivata la qualificazione in Champions League è stata davvero alta. Quest'anno la Roma ha sempre giocato per vincere. Non siamo abituati a vedere squadre come Roma e Juventus in Italia. Cioè pronte a giocare per vincere, sempre. Questa è mentalità europa. La Roma ha fatto un grande salto non solo per i risultati sportivi ma anche a livello culturale. Sono contento, il prossimo anno con questo modo di giocare e di pensare la Roma farà strada".

Totti sempre al top, va portato al Mondiale?
"Prandelli è già tirato per la giacca da tante parti... ma vorrei sottolineare una cosa".

Prego.
"Quando ci sono Mondiali o Europei vedo che tanti giocatori trovano interesse per la Nazionale. Quando ci sono cose meno importanti c'è una propensione minore ad essere legati alla maglia azzurra. Mentre Francesco ha sempre dimostrato attaccamento alla Nazionale. Ma decide Prandelli, è giusto così".

La Roma stupisce, la Juve va verso i 100 punti...
"Se quella della Roma è stata una stagione straordinaria diventa complicato trovare un aggettivo per quella della Juventus, che è sempre stata impegnata in più competizioni mentre la squadra di Garcia solo in campionato. I bianconeri hanno avuto infortuni in ruoli chiave, non in attacco dove ci sono tanti talenti ma in altri reparti. Ogni giocatore ha sempre risposto bene. Roma e Juventus sono due squadre che ci fanno guardare il bicchiere mezzo pieno".

E l'Inter?
"Certi anni non ritornano più. Le stagioni sono uniche. Le persone normali non riescono a fare il salto di qualità, quelle speciali sì: l'Inter è sempre stata sul confine e sarebbe bastato davvero poco per fare una stagione diversa. Peccato, davvero. Era un'opportunità da cogliere, andare in Champions non era impossibile perché il Napoli ha avuto alti e bassi"

Come immagina il futuro nerazzurro?
"Ci sono molti nomi in giro, i campionati si vincono prima a tavolino e poi sul campo. Le strategie diventano decisive, bisogna avere le idee chiare. Thohir non è uno che improvvisa, è uno che ha metodo, rigore e sotto quest'aria un po' da straniero scansonato e sempre col sorriso sulle labbra c'è una persona con le idee chiare. La storia dell'Inter cambierà radicalmente: Thohir darà un'impronta forte e decisa, ancora non si è vista la sua mano".

E lei, pronto a tornare in pista?
"Non dipende da me... quando uno dice «aspetto il progetto giusto» sembra che se la tiri. Io ho un profilo diverso, mi possono prendere in pochi. Ma perché ho un profilo particolare, non semplice da collocare. Non sono un direttore sportivo, non voglio fare mercato. Mi occupo di gestire organizzazioni, sono deputato a giocare per vincere. E sono poche le società che vogliono giocare per vincere. Nel mondo del calcio nessuno vuole mai prendersi i favori del pronostico, quando dai un certo tipo di organizzazione il fardello è pesante. Non è facile. Sono in attesa, il calcio mi piace molto. Sto facendo delle consulenze, ma non è ancora arrivato il momento che qualcuno si interessi a me".

Se le dico Francesco Becchetti e il Bologna?
"Nulla di vero. Parlano gli altri. Ma Bologna è una piazza straordinaria, con un potenziale incredibile. Bologna la metto subito dopo i grandi club blasonati come potenzialità, fidelizzazione della piazza, catino di importanza. È un club con delle potenzialità e in Emilia Romagna c'è cultura sportiva. Bologna è la prima città per i depositi bancari, una città ricca. Se trovasse un'idea di un progetto di un certo tipo basato su un metodo preciso con le cose fatte bene risponderebbe in una maniera incredibile. Potenzialmente è una piazza straordinaria".