...con Perinetti
"È il campionato che ci aspettavamo, una Serie B 2. Non ci siamo solo noi e il Parma, ma altre squadre come Padova, Bassano e Pordenone". Così a TuttoMercatoWeb il direttore sportivo del Venezia, Giorgio Perinetti.
A proposito di Parma, cambia il ds. Arriva Faggiano - che lei conosce bene - dopo l'addio al Palermo.
"Intanto noto con piacere che le regole, adesso, sono meno restrittive rispetto a tre anni fa quando non mi fu consentito di andare dopo aver lasciato il Palermo a stagione in corso alla Sampdoria. E prima ancora dal Siena al Genoa. Per quanto riguarda il Parma, credo abbia trovato in corsa le soluzioni migliori: D'Aversa l'ho avuto come giocatore, è un tecnico che stimo e che era in corsa anche per il Venezia. E Faggiano, beh, avrei preferito che al Parma arrivasse Vagnati (sorride, ndr). Vagnati ha mono esperienza, mentre Daniele porterà al Parma il suo entusiasmo e anche maggiori conoscenze. Un avversario in più. Un avversario che si riqualifica come primario".
Sulla carta, insieme al Parma, siete la squadra da battere.
"Abbiamo avuto sempre la coerenza di dichiararci come società con l'obiettivo di vincere, ma anche le altre hanno il nostro intento e hanno società forti, strutturate e allenatori di prestigio che danno lustro al campionato".
Per lei una squalifica, in campo tanti cartellini rossi. C'è un problema arbitrale con il Venezia?
"I cartellini rossi, per quanto riguarda i calciatori, li hanno meritati. Per quanto riguarda la mia squalifica, credo che la tempistica sia esagerata. Per fatti più gravi altri soggetti hanno avuto sanzioni più leggere. Non esiste comunque un problema arbitrale, ci sono arbitri giovani che devono crescere. E mi auguro torni ad arbitrare il Venezia l'arbitro che ha diretto la partita contro il Padova, se è stato designato per una gara del genere vuol dire che è bravo. Durante la partita ha avuto una serata no, ma ciò non significa che non sia un arbitro qualificato".
Che brutta pagina il derby di Roma...
"È un calcio sempre più ricco di stress, che coinvolge tutti. Gestire la pressione diventa difficile. Facile dire «diamoci una calmata», poi in campo le componenti sono meno lucide di come dovrebbero essere. Lo sconfitto nel derby di Roma è stato il calcio, perché il calcio a Roma senza tifo è qualcosa di veramente anomalo".
Intanto Andrea Belotti (nei giorni scorsi Gattuso le ha riconosciuto la paternità della scoperta) ha rinnovato con il Torino. E c'è una clausola da 100 milioni, li vale davvero?
"Le clausole sono fatte a salvaguardia di un patrimonio. Poi il giocatore dovrà non smettere di voler crescere. Vero, siamo stati io e Gattuso ad individuarlo ma Zamparini ha fatto un passaggio importante facendo un sacrificio economico. Mi dispiace però che Zamparini poi non abbia creduto fino in fondo al calciatore cedendolo in maniera precipitosa al Torino".
La squadra ideale per Belotti?
"Ha caratteristiche per giocare in qualsiasi squadra d'Europa. E uno spirito da Premier".
Che confusione a Palermo. Via De Zerbi che ha deluso e dentro Corini.
"L'anno scorso s'è salvato all'ultima giornata, quest'anno perdendo giocatori importanti non poteva non aspettarsi di lottare per la salvezza. De Zerbi è stata una suggestione, mi sembra che la squadra non lo abbia capito e che lui non abbia capito la Serie A. Per De Zerbi un rinvio a settembre, avrà altre opportunità. Per quanto riguarda il Palermo, spero che il pragmatismo di Corini possa essere d'aiuto a questi ragazzi".
La sensazione è che De Zerbi non sia pronto per la serie A.
"Ha avuto consensi rari per un giovane della sua inesperienza. I consensi però bisogna poi meritarli sul campo. Avrà tempo, è giovane".
E Inzaghi?
"S'è dedicato al Venezia, ha tanti colleghi bravi da affrontare ogni settimana e lo fa con grande umiltà e passione. L'alternanza in vetta alla classifica in questo girone era prevista, contiamo di essere primi a maggio".
Mercato: che farete a gennaio?
"Abbiamo fatto tanto in estate. Come tutte le cose quando cambi tanti giocatori è normale che qualcosa vada bene qualcosa meno bene. Il gruppo è giovane e interessante. Per come è aumentata la competitività nel girone, se sarà necessario fare qualche innesto la società valuteremo".
Che mercato si aspetta in A?
"Gennaio è un mercato da valutare con grande attenzione. Non ci saranno grandi stravolgimenti. Una punta per il Napoli, un centrocampista per la Juventus e un esterno per la Roma. Poi non mi aspetto mille novità".
Gabbiadini, intanto, delude.
"Non è una punta centrale. Chi lo valuta una punta centrale è destinato ad essere smentito. È bravissimo, ma va sfruttato con le sue caratteristiche".
E un altro talento italiano, Zaza, s'è rivelato un flop al West Ham.
"I nostri talenti non sempre riescono a reggere il confronto con altri campionati, non mi meraviglio che tornino indietro. Ci sta che qualcuno torni senza aver potuto dimostrare di reggere il confonto".
Sorride invece Conte al Chelsea.
"Non avevo dubbi. Ha applicato alla Juventus il concetto di alta intensità, nella mentalità della Premier c'è già questo tipo di mentalità. Ha migliorato l'assetto tattico, mettendo i giocatori al loro posto. Si conferma uno dei primi al mondo".