...con Perotti
In panchina per necessità. Attilio Perotti ha risposto presente alla chiamata di Aldo Spinelli e da direttore tecnico torna a sedersi in panchina dopo qualche anno. Lo fa per il Livorno. Per dare continuità al lavoro di Nicola. E ne parla a TuttoMercatoWeb.
Perotti, quali sensazioni per il ritorno in panchina?
"Le solite. Quelle che danno tensioni, pensieri. Devo far quadrare i conti".
Perhé ha accettato di tornare ad allenare?
"È stata una necessità. Il presidente aveva annunciato l'esonero di Davide Nicola, così mi ha chiesto di allenare. Ho dato una mano, contribuirò e fare del mio meglio".
Nuovo inizio, da allenatore?
"No. Quale nuovo inizio? Non scherziamo. Ho accettato per dovere, per senso di responsabilità. È un'esigenza"
Come se lo immagina il ritorno in panchina?
"Lo sento, lo vedo. È stato il mio mondo da una vita. Il ritorno in panchina non mi dà particolari sensazioni, è una cosa che è venuta e l'ho accettata. Non ho l'ambizione di fare di nuovo l'allenatore, avevo detto che non lo avrei più fatto. E ho dovuto disattendere le mie affermazioni".
Oggi affronterete la Roma di Garcia.
"Oltre ad essere bravo, la sua squadra gioca bene. Diverte e si diverte. Proveremo a dar fastidio alla Roma"
Adesso Capozucca e Signorelli faranno mercato seguendo le sue indicazioni?
"Le idee di Nicola erano approvate da me. Ma al mercato pensano loro".
Obiettivo restare in panchina sino a fine stagione?
"Un passo alla volta, provo a fare il mio dovere, come ho sempre fatto. Poi alla fine valuteremo".
Paulinho resta?
"Ce lo teniamo stretto. Lui come Mbaye e altri. I giocatori bravi e importanti vogliamo tenerli".