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...con Petroni

...con PetroniTUTTO mercato WEB
mercoledì 29 giugno 2016, 00:002016
di Alessio Alaimo
"Pisa, tutto è bene quel che finisce bene. Ora rinforziamoci. Un pranzo con Gattuso per ripartire. Uniti per una squadra più forte. Lores via per offerta stratosferica, vorremmo tenere Peralta. Moras mi piace. E il nostro budget..."

Un pranzo a base di pesce per fare pace e ripartire, più forti di prima. Pace fatta a Pisa tra Petroni, Gattuso e Lucchesi. Tutto è bene quel che finisce bene. Ora il Pisa può programmare, con Petroni presidente, Lucchesi ds e Gattuso allenatore. "Lunedì finalmente siamo arrivati ad una chiara definizione dei ruoli: Britaly Post rileverà le quote di Lucchesi, avremo un unico socio. Gattuso rimarrà l'allenatore e continuerà il lavoro brillantemente svolto fino ad ora. In più rafforzeremo il consiglio d'amministrazione", dice il presidente del Pisa, Fabio Petroni, a TuttoMercatoWeb.

Cosa vi siete detti con Gattuso? Il tecnico aveva detto che se lei fosse rimasto presidente lui sarebbe andato via.
"Da parte di tutti c'è stato un responsabile passo indietro. In questi giorni di riflessione tutti abbiamo notato che ciò che abbiamo fatto in pochi mesi è stato un miracolo. È bastato pensare al Pisa di agosto 2015 e che oggi siamo in serie B con una posizione economica chiara, stabile e con un parco giocatori di valore. Non potevamo certo mandare tutto all'aria. Ci siamo ritrovati al ristorante di Rino a Gallarate e dopo pranzo abbiamo cominciato la riunione".

E con Lucchesi?
"Ognuno ha dato la propria disponibilità. Tra persone intelligenti e responsabilità abbiamo ritenuto di proseguire insieme".

Presidente, ma se lo immaginava così movimentato il suo ingresso nel calcio?
"Quest'aria frizzante, effervescente, è stata impegnativa. Come navigare sul mare agitato. Però sono arrivato il 18 gennaio. Avevamo vissuto dieci anni in C, siamo arrivati in B in poco tempo. Bene così".

Se Gattuso fosse andato via avrebbe preso Zeman. Come ha congedato il boemo?
"Lo avevo già avvisato da qualche giorno che ci stavamo orientando sulla permanenza di Gattuso. Degli spiragli di disponibilità da parte di tutti c'erano già. Con molta correttezza e disponibilità reciproca abbiamo liberato Zeman da ogni tipo di vincolo nei nostri confronti. Ma il discorso di Zeman venne fuori quando Rino disse che non sarebbe rimasto. Però siamo stati tutti artefici del successo, è giusto che si costruisca ancora tutti insieme".

Mercato: si riparte dalla stella della squadra, Lores Varela?
"L'obiettivo è quello di rafforzare la squadra. Il campionato di serie B sarà competitivo, l'importante è che dalla campagna acquisti esca un Pisa più forte. Pisa che è già una gran bella squadra. Non abbiamo la pistola alla tempia e quindi cerchiamo di fare un percorso incredibile che miri al rafforzamento, se poi dovesse arrivare qualche offerta stratosferica che ci consenta di avere nel saldo maggiori vantaggi la valuteremmo. Ma non vogliamo fare cassa, ci interessa rafforzare la squadra".

Proverete a tenere anche Peralta?
"È un buon giocatore, ci piace. Ma è compito del direttore sportivo. Comunque, tenere Varela e Peralta non sarebbe male".

Le piace Moras?
"Ne ho sentito parlare bene. È un'opzione interessante. Il nostro obiettivo è prendere cinque-sei rinforzi. Sui nomi però stiamo ancora riflettendo. L'input è quello di rinforzarci".

Va di moda dichiarare il proprio budget. Quanto avrà a disposizione il Pisa?
"Il nostro budget lo stiamo ancora elaborando. Fino a lunedì siamo stati bloccati. Quando avremo i numeri precisi li pubblicheremo".

Pisa a parte: la sua squadra del cuore?
"Nessuna squadra del cuore. Coltivavo l'idea di entrare nel Pisa da anni, da quando c'erano Camilli e Battini. Nel cuore ho solo il Pisa".