...con Rinaudo

Leandro Rinaudo dice addio al Vicenza. Questione di... motivazioni. E il futuro? Magari all'estero, perché il difensore palermitano piace in Australia. O forse, pensando già al futuro, tra i libri sognando una scrivania. E un futuro da direttore sportivo. L'ex difensore del Vicenza parla a TuttoMercatoWeb.

Perché ha lasciato il Vicenza?
"Sono arrivato ad un punto della carriera che per stare in un posto devo sentirmi bene. Ho scelto, insieme al mio agente, di risolvere il contratto con il Vicenza. Non è stata una scelta della società".

E adesso?
"Continuo ad allenarmi, se si presentano buone opportunità - magari all'estero - ci penso, altrimenti no. E in futuro mi piacerebbe fare il direttore sportivo".

Dunque dopo Vicenza possibile addio al calcio?
"No, ho ancora voglia. Ma deve capitare la situazione giusta".

Intanto tra Sarri e Mancini qualche polemica di troppo. Da che parte sta?
"Sono cose che nel calcio ci stanno. Ci sono parole anche più pesanti di quelle dette da Sarri. È stata una frase dettata dal nervosismo, mica Sarri ce l'aveva con i gay. Il Napoli sta facendo bene, magari dà fastidio. E poi Sarri si è scusato, non voleva offendere nessuno".

E il suo Palermo? Che fatica. E che confusione.
"Sta faticando, non è semplice. Ma Zamparini cercherà di fare qualcosa sul mercato. Per la salvezza c'è il Frosinone che lotta, il Verona fa fatica ma ha pareggiato a Roma e il Carpi c'è. Attenzione. Tra 8-9 partite si capirà di più. Bene invece l'Empoli, la vera sorpresa: brava la società a scegliere Giampaolo, che sta dimostrando le sue qualità".

Rinaudo futuro ds... come s'immagina?
"Nel calcio, come nella vita, si impara. Vorrei cominciare magari affiancando qualche dirigente esperto. Vedremo".

Il suo modello?
"Giorgio Perinetti".

Beh, mica uno qualunque.
"Con lui c'è un legame da tanto tempo, un rapporto che non ha alcun interesse. Mi affascina anche Sabatini, sono diversi ma se devo indicarne uno scelgo Perinetti".