2 agosto 1926, la Carta di Viareggio riorganizza il calcio italiano
Il 2 agosto 1926 viene redatta la "Carta di Viareggio" che ristruttura a tutto tondo il sistema calcio in Italia: viene sancita la distinzione fra calciatori dilettanti e non dilettanti, in modo da evitare trattative clandestine di calciomercato con relativi stipendi riconosciuti e non più camuffati dietro rimborsi spese o salari fittizi nelle aziende facenti capo alle stesse proprietà delle società di calcio. I giocatori inoltre, se prima non potevano lasciare la provincia di residenza, grazie alla Carta avevano la possibilità di "sconfinare".
Vennero poi gettate le basi del primo campionato italiano a girone unico e venne introdotto un limite di due giocatori stranieri tesserabili (dal 1928 non sarebbe più stato possibile ingaggiare giocatori stranieri).