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Il Menevadecum del Presidente

Il Menevadecum del PresidenteTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 8 aprile 2010, 00:002010
di Alessio Calfapietra

Il podio è servito. Dopo sette anni l'Inter torna fra le prime quattro squadre d'Europa infilando cinque vittorie consecutive come ai tempi di Herrera e, piu'recentemente, di Roberto Mancini. Se la doppia sfida con il Chelsea è stata gestita in maniera esemplare da Mourinho, i 180 minuti contro il Cska sono scivolati via nella disarmante superiorità dei nerazzurri contro avversari ritenuti ostici solo per aver inizialmente sorpreso il Manchester e superato in maniera fortunosa il Siviglia. La presunta stella Honda, autore della punizione che Palop si è lasciato sfuggire in maniera grossolana, ha dato conferma che con Nakata, in comune, vanta solo la pettinatura ed il look alla moda. Krasic, assente al ritorno, si è invece esibito in buoni numeri e potrà tornare utile nel prossimo mercato, dove però potrebbe scegliere una destinazione spagnola. Intraprendenza del baby Schennikov a parte, il divario fra le contendenti si è confermato abissale come preannunciato, del tutto simile a quello esistente fra Messi e i restanti ventuno calciatori presenti martedì sera al Camp Nou e tra il Manchester United ed il Bayern Monaco limitatamente al primo tempo e prima dell'intervento del sinistro magico di Robben. A proposito delle tre semifinaliste italiane del 2003, sembra essere passato un secolo ora che il Ranking Uefa si è trasformato in un nemico da esorcizzare. Attenzione però a non dichiarare l'Inter sconfitta in partenza, il Barcellona è vulnerabile in difesa ed il Biscione sa essere spietato, la strada verso Madrid è ardua ma non impossibile da percorrere se ognuno reciterà la propria parte da protagonista. Con l'arma Balotelli in piu': stabilita la tregua con il tecnico e la società (il conto verrà presentato in estate), il giocatore è tornato subito determinante nel raggiungimento dei risultati. Anche se la stagione è lontana dal recitare i suoi verdetti, ad Appiano Gentile si è parlato molto di futuro. Ormai acquisito Ranocchia, prenotato Mario Fernandes, c'è il tentativo di inserirsi fra Genoa e Juventus per Criscito nell'ottica di svecchiamento del reparto difensivo, mentre l'affare Coutinho rischia di venire rimandato di qualche tempo. Il Vasco de Gama vorrebbe trattenere il suo gioiellino oltre il 2010, ma l'Inter sembra tentennare e non gli si può dare torto. E' bene che Coutinho venga il prima possibile in Italia per ambientarsi e prendere confidenza con il nostro calcio, senza permanere nella bambagia brasiliana. Su questo aspetto il Milan è stato inflessibile e non ci risulta che Pato abbia visto rallentare il suo processo di crescita. Se un ragazzo ha le stigmate del predestinato, può dimostrarlo da subito e lontano da casa.

Anche i rossoneri si sono tutelati scovando ancora una volta il meglio del calcio verdeoro: la parabola e le premesse di Lucas Piazon potrebbero condurre alla noia da quanto sembrano ricalcare la vicenda umana e calcistica di Kakà, ma per adesso la trattativa non può considerarsi nemmeno avviata. Trova invece conferma nell'immediato la politica del costo zero, Yepes oggi, l'esterno Cacau - smentito da Braida - e forse l'ennesimo, annunciato erede di Vieira, Goulon, a conferma che "il chiaro di luna" della scorsa annata si proietterà anche nella presente e il sospetto che, tornando a Pato, si possa elevare un grido di vittoria se almeno la sua cessione verrà risparmiata ai tifosi. L'ipotesi Benzema, dopo il flop madrileno, non convince, Pedro Leon potrebbe essere invece una lieta sorpresa. Per quanto riguarda Goulon, ci permettiamo di esprimere delle riserve. Giovane è bello, gratis ancor meglio, ma se nella sua breve carriera Lione, Middlesbrough e Le Mans non hanno mosso un dito per trattenerlo e il giocatore ha trovato il posto fisso soltanto in un club che lotta per la salvezza, significa che il suo reale valore è stato per lo meno frainteso. Dopo mesi di inutili indiscrezioni sui nuovi innesti societarii, il Napoli ha nominato in blocco dal Brescia un pool di osservatori, tra i quali spicca lo stimato e valido collega Zunino, per portare sotto il Vesuvio la competenza di chi ha scoperto in provincia campioni che ora danno bella prova di sè in giro per il Continente e specialmente a Napoli, maggior beneficiario del lavoro operato dalle Rondinelle. Adesso i talenti nasceranno direttamente a Castelvolturno, dopo anni di buio pesto in quanto a programmazione giovanile. La scorsa settimana Diego Della Valle ha lasciato la carica di patron della Fiorentina, una decisione che ha gettato in allarme gran parte del tifo fiorentino, specialmente nell'immediato quando si paventava un disimpegno complessivo della famiglia. Il gesto si è poi rivelato simbolico visto che il legame tra la famiglia e il sodalizio viola non si ridimensionerà ed anzi il progetto potrebbe allargarsi rispetto al tragitto di relativa austerity intrapreso oltre un anno fa. Una mossa per scuotere l'ambiente e i suoi mugugni che fa il paio con tanti altri episodi del genere, addirittura connotati da una certa dose di stucchevole, per non dire patetica serialità. Presidenti che annunciano l'estremo passo e che poi restano al loro posto in perpetuo. Zamparini ne è il fuoriclasse assoluto, il Messi della situazione, contornato da tanti campioni come ad esempio Cellino e Spinelli che per il torto o la lamentela di turno minacciano (promettono) puntualmente il passo d'addio, per mostrare i muscoli, alzare il tiro o manifestare un senso di frustrazione. Si potrebbero riempire pagine e pagine di Menevadecum , ma rischieremmo di sottovalutare il loro valore piu' intrinseco, forse l'unico veramente autentico: come nei rapporti di coppia, talvolta si afferma qualcosa al solo fine di scongiurarla e rafforzare l'intento opposto. Una grande prova di amore, proviamo a considerarla così, e pur se nel calcio circolano soldi e interessi estranei alla sfera personale, i sentimenti, almeno da un lato, recitano la loro non trascurabile parte.