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Il mercato corre sulle fasce

Il mercato corre sulle fasceTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 29 luglio 2012, 18:002012
di Alessio Calfapietra
La tabella ha chiuso il primo mese con quasi 300.000 contatti, e agosto non sarà da meno grazie alla vostra passione!

Una volta tanto Parigi non c'entra. O meglio, la nuova succursale del calcio qatariota in Europa conserva un posto privilegiato nel cuore del giocatore, ma nella vicenda ricopre un ruolo da spettatrice non interessata. Federico Balzaretti lascerà Palermo. Non c'è accordo per il rinnovo contrattuale, nè sulle cifre nè sulla durata. Le ben note ragioni familiari spingerebbero il terzino verso la Francia, ma da quelle parti non si mostrano interessati. In Italia si stanno accapigliando Roma, Napoli e Lazio, con la prima nettamente favorita non tanto per il progetto tecnico ma per la presenza di una comoda tratta aerea fra le due capitali e un giorno libero in piu' a settimana per seguire i propri affetti. Il Napoli ha già concluso la trattativa con il Palermo, ma mai come in questo caso sarà decisiva la volontà del calciatore e tutti i segnali in tal senso portano a Roma. Il Milan osserva defilato, può vantare un'ulteriore vicinanza all'Opera di Parigi e un buco sulla fascia sinistra che andrebbe colmato alla svelta, ma la sua offerta non ha convinto Zamparini e pertanto nelle prossime ore, quando il terzino della nazionale italiana farà ritorno dalle vacanze, si svelerà l'ennesimo mini-tormentone di questa estate al ribasso del calciomercato nostrano. Balzaretti a Roma, e pazienza se i negoziati fra le due società sono ancora in pieno svolgimento, e le altre squadre costrette a trovare alternative nel settore piu' desertificato che ci sia e che rende l'ormai ex siciliano merce rarissima e degna di inscenare un'altra telenovela sulla scia di Destro.
La Roma ha definito l'operazione Piris sistemando così la questione delle corsie laterali, ma continua a seguire l'evoluzione della vicenda Torosidis-Olympiakos e si prende il lusso di tornare a pensare a Van Der Wiel.

La situazione del terzino olandese è molto interessante. Circa tre mesi fa il suo passaggio alla Roma poteva considerarsi cosa fatta. Poi l'Ajax si è fatto sedurre dalla prospettiva di ricevere cifre da capogiro da qualche grande club e lo stesso giocatore ha scoperto la voglia di giocare la Champions League ad ogni costo. Al momento lo scenario è completamente mutato. Siamo ad agosto e Van Der Wiel è rimasto ad Amsterdam a smaltire le paturnie di un Europeo andato malissimo ed i Lancieri iniziano ad allarmarsi perchè il suo cartellino non è stato ancora piazzato. Le pretese del giocatore si sono abbassate, chi dovesse ora intavolare una trattativa si troverebbe agevolato dalla fretta di concludere di tutte le parti in causa alla luce del contratto in scadenza tra un anno. Van Der Wiel resta ovviamente un pezzo pregiato, un terzino di soli 24 anni con quasi 40 presenze in nazionale e tantissima qualità. La Roma lo tiene d'occhio, dovrebbero fare altrettanto tutte le società che necessitano di un esterno destro di livello.

Il mese di luglio non è stato dei piu' memorabili per chi si occupa di mercato. Molte idee, a volte confuse e spesso velleitarie, tanti campioni in uscita e nessuno in entrata, il segmento di agosto può aggravare il giudizio finale. Affari che ora sembrano ai confini della realtà potrebbero realizzarsi. A partire da Daniele De Rossi al Manchester City, un'idea mai abbandonata da Mancini e che da semplice suggestione negli ultimi giorni ha preso interessanti contorni di concretezza. La Roma chiede 30 milioni di euro, gli inglesi ne offrono una ventina, cifra che i giallorossi potrebbero reinvestire per due grandi calciatori. La mortificante tendenza della serie A e il suo progressivo impoverimento tecnico verrebbero confermati, anzi a livello generale si tratterebbe della pietra tombale alle ambizioni del nostro calcio, perchè un elemento come De Rossi è insostituibile per la Roma ma anche per tutto il movimento calcistico. Ma lo scettro del comando è in mano ai petroldollari, e Manchester è un'altra succursale europea delle sconfinate ricchezze d'Oriente.
Il ritorno di Kakà a Milano continua a lasciarci perplessi. Sembra il classico specchietto per le allodole volto a coprire una sessione di mercato da brividi. Thiago Silva e Ibrahimovic sono due addii che metterebbero KO qualsiasi squadra al mondo, e il Milan li ha salutati entrambi nel giro di pochi giorni. Galliani si è presentato a Madrid chiedendo indietro il giocatore che solo tre anni fa le merengues hanno pagato 67 milioni di euro. A quanto pare la formula proposta è prestito gratuito con compartecipazione all'ingaggio previa decurtazione dello stesso da parte del calciatore. Scomodiamo questo paragone: è come vendere una fuoriserie a peso d'oro e poi presentarsi dall'acquirente chiedendola indietro gratis. E con il pieno pagato per un anno e magari anche dopo aver ottenuto il tagliando. Un'operazione improponibile, lo ripetiamo, anche se l'abilità di Galliani ed il logorio delle prossime settimane potrebbero portare ad una clamorosa fumata bianca, probabilmente alle battute finali del mercato.

Come in ogni operazione, vanno valutati i pro ed i contro. A favore vanno la totale esclusione di Kakà dai piani di Mourinho e l'amore del brasiliano verso i colori rossoneri e la maglia verdeoro che perderebbe in vista dei mondiali del 2014.
I contro: il fallimento tecnico-economico del trasferimento di Kakà a Madrid, a suo tempo reso testimonial, con Cristiano Ronaldo, del nuovo scintillante corso di Florentino Perez. Il Real non può regalare il giocatore, nemmeno a fronte di un sostanzioso diritto di riscatto, con la prospettiva di perdere i benefici della "Legge Beckham" e relativo abbattimento degli oneri fiscali se il Milan non dovesse confermare Kakà. I mille ostacoli per l'adeguamento del contratto ai nuovi standard rossoneri. E da ultimo la difficile collocabilità del calciatore nello scacchiere di Allegri che predilige i trequartisti muscolari. Senza contare che Kakà è un atleta straordinario soltanto se al meglio delle condizioni fisiche, quando è sotto tono diventa uno dei tanti. Il rischio di un nuovo caso Shevchenko va tenuto dunque in debito conto.
Del resto le altre piste che i rossoneri stanno seguendo sono particolarmente onerose: Tevez costa quanto e piu' di Ibrahimovic, così come Dzeko. Sul difensore centrale vige ancora incertezza, in ogni caso Galliani dovrà dare il meglio di sè visto che il Milan non può presentarsi così ai nastri di partenza se non vuole vivere emarginato della lotta scudetto.

Top player, quanto mi costi. La Juventus è fossilizzata nella ricerca di questa tipologia di calciatore da collocare in attacco. Ma al momento non ci sono i margini per affondare il colpo. Van Persie chiede un ingaggio fuori portata, Dzeko è solo una bella suggestione e per nessun motivo Cavani lascerà Napoli questa stagione. Economico o ambientale. E' la situazione di tutte le società entro i nostri confini. La fiera del "vorrei ma non posso" e la speranza che, ad agosto inoltrato, i prezzi scendano a livelli concorrenziali. Una speranza che in certi casi rimane tale. Alla fine arriva il Paris Saint Germain, lo abbiamo detto, ma i nostri club non reggono il confronto nemmeno con formazioni estere molto meno ricche e quotate.
Il malinteso va chiarito: il calcio tricolore difetta di competitività non soltanto perchè a Parigi un gruppo qatariota vuole rovesciare le gerarchie europee riversando fiumi di denaro. Il nostro calcio ristagna e soffre per colpe tutte sue, alle quali il peso della concorrenza estera e della globalizzazione hanno aggiunto il fatidico colpo di grazia.