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L'astronauta Cassano

L'astronauta Cassano TUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
giovedì 23 agosto 2012, 00:002012
di Alessio Calfapietra
Preparatevi per il rush finale di mercato: la tabella trasferimenti non vi lascerà nemmeno un istante!

Alla fine si giocherà la carta del tifo. Una delle piu' gettonate, anche quando non sono vere sino in fondo. La conferenza stampa di presentazione del neo-interista Antonio Cassano desta curiosità per le parole che il talento di Bari Vecchia vorrà utilizzare. In genere questi eventi non sono l'apice dell'originalità nè scatenano interessi morbosi, ma è stato lo stesso Cassano a rendere speciale il tutto, visto che diciotto mesi prima, appena indossata la maglia del Milan, ha scomodato paragoni e affermazioni che lasciano il segno.
"Penso e sono sicuro che sarà la mia ultima tappa qui al Milan, perchè sono arrivato nella squadra più titolata al mondo, sono arrivato al top, più del Milan non c'è nulla, c'è poi il cielo e basta".
E ancora: "Questa è l'ultima occasione che ho, dopo tutti i guai che ho fatto, non tradirò la gente che ha creduto in me".
Ma il passaggio piu' celebre di quella folgorante occasione è un altro: "Rino mi ha detto: qui hai tutto per far bene, ti accorgerai da solo che qui è tutto perfetto. Se arrivo a fare qualcosa di errato, significa che veramente sono da rinchiudere al manicomio".

Le parole sono come pietre, e feriscono piu' della spada. Ma quando vengono dette da un personaggio pubblico, hanno almeno il pregio di non perdersi nel vento e di finire scritte da qualche parte così da poter essere rievocate in seguito.
Alla luce di quanto successo in questi giorni, l'analisi è la seguente. Il Milan non è l'ultima tappa di Antonio Cassano, punto. Forse non lo sarà nemmeno l'Inter. Se oltre il club rossonero c'è soltanto il cielo, possiamo immaginarci Fantantonio che indossa una tuta da astronauta e sbarca ad Appiano Gentile direttamente da un razzo spaziale, magari con la celebre posa degli eroi che nel fim "Armageddon" devono salvare il mondo. Oltre il cielo, ci sono i pianeti, lo spazio infinito, e l'Inter. Almeno per Cassano.
Il riferimento al manicomio è da evitare, perchè l'argomento è terribile e non c'è nulla da ridere al riguardo. In poche ore Cassano ha però coperto di ridicolo le sue stesse dichiarazioni, comportandosi in maniera esattamente opposta a quanto promesso. E' vero: la sua esperienza in rossonero non ha lasciato spazio a comportamenti bizzosi, anche se non è un titolo di merito visto che ognuno dovrebbe comportarsi a modo e da professionista. Senz'altro Cassano non ha mostrato gratitudine verso chi gli ha dato fiducia dopo la rottura con la Sampdoria ed ha pazientemente aspettato che recuperasse dai suoi guai fisici. Ma quale è lo spazio dedicato da Cassano alla parola "riconoscenza"? Non molto, a giudicare dai fatti.

Il suo ultimo anno alla Roma è stato penoso. Alle prese con il rinnovo del contratto, la dirigenza giallorossa si è scontrata con il suo procuratore Bozzo che ha definito la proposta di tre milioni annui "indegna". Preso in antipatia dallo spogliatoio, Cassano si mette ai margini della squadra e ne diventa un corpo estraneo in attesa della scadenza contrattuale. Nessun pensiero rivolto alla famiglia Sensi che per il suo cartellino ha investito nel 2001 sessanta miliardi di lire, per lui sarebbe stato sufficiente svincolarsi e ottenere altrove lo stipendio desiderato. Per fortuna della Roma, a gennaio 2006 arriva la richiesta del Real Madrid del suo ex mentore Fabio Capello che allevia un poco la minusvalenza patita dalla società capitolina.
In Spagna le cose vanno per il peggio. L'unica persona a beneficiare del suo acquisto è il noto comico Carlos Latre che su di lui crea una fortunata macchietta dedita ad ingrassare il vistoso pancione a furia di merendine. Qualche buona partita in un contesto desolante che porta Cassano nuovamente fuori squadra, sino alla scommessa della Sampdoria che riaccoglie cinque estati fa l'ex ragazzo prodigio in un momento dove nessuno avrebbe puntato seriamente su di lui.
A Genova Cassano ritrova se stesso (il talento è sempre stato dalla sua parte), sino all'exploit della qualificazione ai preliminari di Champions League nel 2010. Ma l'autunno seguente Cassano offende in maniera irripetibile il presidente Garrone, ottenendo l'ennesima messa fuori rosa e la sospensione dello stipendio e successiva decurtazione della metà. Non è mai stato chiarito del tutto, ma sembra che anche in quel caso sullo sfondo ci fosse l'insofferenza del barese alla ventilata rinegoziazione - al ribasso - del suo ingaggio. E infine il salvagente offerto dal Milan e l'ormai rinomato show davanti ai cronisti. Frasi clamorosamente contraddette dai fatti, tanto piu' per andare in una squadra rivale.

Perchè questo nuovo ed improvviso addio? Cassano non ha tollerato il progressivo indebolimento dell'organico rossonero ed il suo rapporto ormai logoro con Allegri ha fatto il resto. Nessuna traccia di gratitudine per la società che per sua stessa ammissione lo ha salvato. Il fatto curioso è che Cassano lascia un club in ristrutturazione finanziaria per andare in un altro che è in pieno abbattimento dei costi, dove troverà la concorrenza di tanti altri giocatori bravi nel suo stesso ruolo e, cosa da non trascurare, un leggero aumento di stipendio. Si chiude così un cerchio iniziato quasi 13 anni fa con il celeberrimo goal segnato all'Inter nel dicembre 1999.
Nell'operazione è rientrato, con vistoso conguaglio, il cartellino di Giampiero Pazzini, solo il tempo stabilirà chi avrà fatto l'affare migliore. Pazzini potrà riabbracciare il gemello Montolivo e portare peso e incisività in un attacco un pò spuntato e che ha perso Pato ancora una volta. Peccato che Pazzini non si sia distinto in qualche frase o paragone da ricordare, magari in tempi non sospetti avrebbe potuto accostare l'Inter a Dante Alighieri o a Mozart...