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L'Imperatore e lo scugnizzo

L'Imperatore e lo scugnizzo TUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Fornasari
giovedì 10 giugno 2010, 00:302010
di Alessio Calfapietra
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L'ultima volta vi abbiamo lasciato con due calciatori in sospeso. Due nomi importanti, un tempo decisivi ed oggi personaggi in cerca d'autore. Fabio Cannavaro e Adriano, una coppia da non corteggiare con troppa insistenza, anzi da mettere in disparte il tempo giusto per schiarirsi le idee e puntare su qualcun altro. La nostra richiesta è rimasta inevasa, visto che entrambi hanno una nuova squadra. Fabio d'Arabia e Adriano Imperatore a Roma 15 secoli dopo Romolo Augustolo. Su Cannavaro, nazionale appesantito dalle troppe medaglie sul petto, basterebbe ricordare un vecchio episodio, quando nell'estate 1990 Diego Pablo Simeone stupì tutti affermando di aver sempre sognato di giocare nel Pisa. Un ragazzetto appena sbarcato da Buenos Aires col desiderio coltivato per anni di lavorare al servizio di Romeo Anconetani? Lo stesso principio vale per il nostro capitano, costretto ad aspettare i 37 anni per coronare la sua piu'autentica ambizione calcistica, vale a dire giocare per due stagioni a Dubai. 1990-2010, date accomunate dallo svolgimento dei mondiali e da due calciatori, uno imberbe l'altro scafato, che realizzano il sogno di un'intera esistenza sulla lunga tratta Pisa-Dubai. Commovente, ci sarebbe da rievocare le notti magiche soltanto per questo. Si scherza, ovviamente. L'Imperatore è sbarcato a Roma ed è stato omaggiato da una presentazione in grande stile allo stadio Flaminio. L'ultimo a beneficiare di un trattamento simile è stato Batistuta, allora bisognava far dimenticare ai tifosi lo scudetto appena vinto dalla Lazio e per farlo la famiglia Sensi riempì d'oro la Fiorentina. Adriano arriva a costo zero, ed al contrario dell'argentino non cerca conferme ma un rilancio che in pochi gli accreditano. La Roma ha dovuto inserire delle clausole per tutelarsi da eventuali mancanze di professionalità del giocatore, caso piu' unico che raro nel calcio, anche perchè Adriano ha dato nuovamente cattiva prova di sè ancor prima di mettere nero su bianco. Il contratto del brasiliano con il Flamengo era in scadenza 30 maggio, ma Adriano non è piu' voluto scendere in campo nelle partite rimanenti dopo l'eliminazione dalla Libertadores. Vi immaginate se Fabio Simplicio, giusto per fare il nome di un calciatore in scadenza, finito tra l'altro alla Roma, si fosse rifiutato di giocare con il Palermo le ultime due gare di campionato? Sarebbe scoppiato un putiferio, e non a torto. Invece Adriano è rimasto a guardare contro Fluminense e Gremio, insensibile alle richieste della dirigenza verdeoro, anzi si è appartato a contare i soldi del ricchissimo contratto che la Roma gli avrebbe garantito di lì a poco, una cifra non molto inferiore di quella percepita all'Inter prima del suo tracollo fisico e mentale. Adriano si è presentato in evidente sovrappeso, nonostante avesse interrotto gli allenamenti da un paio di settimane, impersonando un flashback di triste memoria. Nel 2004, quando Adriano era considerato un fenomeno e non pesava oltre cento kg, si presentò in Italia un centravanti brasiliano non meno famoso e quotato di lui. Mario Jardel avrebbe dovuto far risalire l'Ancona dalle sabbie mobili e invece è stato il primo ad esserne risucchiato dentro, con una condizione fisica indecente e impresentabile. Analogie inquietanti? Assolutamente no, perchè in ogni caso il mercato della Roma è da otto in pagella: oltre alla (cara quanto rischiosa) scommessa Adriano ed il ricordato ingaggio di Fabio Simplicio, i giallorossi hanno blindato Julio Sergio, Cassetti e Taddei e, se dovranno per forza cedere un gioiello (mai De Rossi), potranno investire con oculatezza per sistemare la fasce, in attesa che il contenzioso con Unicredit trovi uno sbocco e riconsegni alla Capitale una società competitiva, dopo che ingegno e sagacia hanno costruito con mezzi limitati una squadra che ha conteso lo scudetto all'Inter sino all'ultimo minuto, quest'anno e nel 2008.

Riscattare Burdisso dall'Inter sarà un problema di difficile risoluzione, perchè Moratti non fa sconti ad una rivale che ha spesso avuto da ridire sulle vicende interiste, queste sono le conseguenze dell'aver negoziato un prestito secco in condizioni di assoluta emergenza. Se l'oscar del mercato va alla Roma, la seconda piazza al momento è appannaggio del Palermo. Sostituisce Miccoli con Pinilla e Maccarone, la scommessa e la certezza, e tiene botta alle richieste inglesi per il suo gioiello. Siciliani appaiati alla Juventus, la prima big a risolvere la questione allenatore, al contrario di Inter e Milan ancora in ballo (anche se l'investitura di Benitez ed Allegri è solo una formalità). I bianconeri hanno svolto già alcune operazioni di mercato. Ceduto Molinaro allo Stoccarda, lasciato andare senza alcun rimpianto Cannavaro, la Juventus ha ingaggiato Simone Pepe dall'Udinese. Un affare da 10 milioni di euro da spendere in due anni, se il ragazzo di Albano troverà le alchimie giuste a Vinovo, una trattativa che però ha fatto storcere il naso a qualche esteta di troppo. Vorremmo ricordare che Pepe, assai meno scarso di quanto si dica, è un ingranaggio perfetto nel 4-4-2 ordito da Delneri, del resto se queste lamentele provengono da chi, esattamente un anno fa, innalzava lodi al cielo per inneggiare al fuoriclasse Diego e si spellava le mani applaudendo Felipe Melo, la stagione della Juventus parte già vincente. Nessun dubbio nemmeno per Krasic, acquisto ancora da definire, siamo certi che il serbo, sin dal Sudafrica, farà notare a tutti che la somiglianza con Nedved non è casuale e limitata al caschetto biondo platino. Forse non gareggerà mai per il Pallone d'Oro, ma la sua classe e tenacia possono rendere al meglio nella nuova Juventus che confezionerà sugli esterni il meglio delle proprie trame. Il giocatore sopravvalutato nel CSKA Mosca, lo ripetiamo, è Honda, anche per il giapponese è attesa la controprova. Comprendiamo invece lo sfogo di Giovinco, il ragazzo ha bisogno di giocare con continuità, a 23 anni risulta essenziale anche per capire la propria dimensione. Giovane ad oltranza? No, grazie. Con un anno di ritardo, si consuma l'arrivederci di D'Agostino all'Udinese. Si è discusso sulle cifre nettamente inferiori a quelle richieste alla Juventus la scorsa estate e che hanno legato controvoglia Gaetano al suo vecchio club, nulla da stupirsi: il prezzo del giocatore si è svalutato di molto rispetto ai numeri gonfiati di un tempo e la Fiorentina può in ogni caso assistere al tanto atteso salto di qualità del giocatore, o farsi benignamente da parte se questo non avverrà. Il tutto con la benedizione di Mihajlovic: Firenze è uno tappa prestigiosa in vista di un domani ancora piu' radioso e che continua ad avere i colori dell'Inter. Fra 24 ore iniziano i campionati del mondo: incolliamoci al televisore e tifiamo per il bel calcio, cercando di ignorare l'ossessivo e fastidioso sottofondo delle "vuvuzelas" che, secondo un recente studio, provoca piu' decibel di una motosega o di un tagliaerbe. La Spagna assomiglia ad un poema, l'Olanda anche, seppur in prosa, il Brasile parte con i favori del pronostico e qualcuno pensa che la cifra tecnica dell'Argentina possa rendere innocue le trovate di Maradona. Anche l'Inghilterra può dire la sua, il Portogallo convince meno. In ogni caso, visto che questa espressione è stata nuovamente sdoganata, forza Italia!