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La riscossa di Cenerentola

La riscossa di Cenerentola TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 10 dicembre 2009, 01:002009
di Alessio Calfapietra

Si è chiuso il sipario sulla Champions League per l'anno solare 2009. La sfida a distanza con Inghilterra e Spagna finisce in sostanziale pareggio: la serie A ha lasciato per strada la Juventus, la Premier League il Liverpool e nella Liga le orecchie d'asino spettano all'Atletico Madrid. La nota più lieta risulta l'en-plein della Fiorentina che termina al comando uno dei gironi più ostici dell'intera competizione, fa piacere che la squadra (sulla carta) meno attrezzata fra le italiane in lizza sia l'unica a vincere il proprio raggruppamento. Complimenti a Corvino che ha venduto a peso d'oro parte dell'argenteria (i pezzi pregiati del corredo ora stonano in altri appartamenti), lasciando però in casa un mobilio di legno pregiato, visto che in campionato la quarta piazza dista solo un punto e l'andamento dei viola si è rivelato costante e senza interruzioni su qualsiasi fronte. Si può dire che Cenerentola alla fine ha surclassato le sorellastre in tutta la sua bellezza ed eleganza. Il Milan ha ottenuto il passaporto per gli ottavi con troppa fatica e deve ringraziare il Real Madrid corsaro a Marsiglia: i destini delle due squadre che in estate hanno dato vita al trasferimento di Kakà (ora bloccato dalla pubalgia) si sono mantenuti intrecciati sino all'ultimo fischio. Strappare quattro punti agli spagnoli e allo stesso tempo perderne cinque contro lo Zurigo: uno score che lascia adito a diverse interpretazioni. L'Inter ha vinto grazie alle magie di Balotelli ed alla corsa sempre imperiosa di Zanetti: il sospetto è che l'argentino sia gasato dal possibile scudetto della squadra che a metà degli anni novanta fu il suo trampolino di lancio per l'Europa: il Banfield che di qui a pochi minuti potrebbe vincere il primo titolo della sua storia. Dall'altra parte il Rubin Kazan affidato all'estro di Alejandro Dominguez, punta argentina divenuta oggetto dell'appetito di molte squadre italiane, come Fiorentina, Milan e Juventus. Per quel che si è visto a San Siro, "El Chori" è soltanto un buon giocatore e nulla più, nemmeno giovanissimo, forse l'aggettivo "gratis" accanto al suo cartellino ha funzionato da feromone calcistico. Poco male, l'attaccante sembra ad un passo dal Valencia. Peccato che non si sia potuta svolgere una storia nella storia, il ritorno a San Siro di Valerio Brandi, cresciuto in quel di Milanello e sbarcato in Russia per crescere e vincere scudetti, il suo impiego davanti all'Inter, con la maglia rossonera cucita addosso, sarebbe stato interessante. Per quanto riguarda la Juventus, è stato detto tutto e il contrario di tutto, al di là delle assenze pesanti in formazione (non che i bavaresi fossero da meno) la facilità con la quale i bianconeri sono stati surclassati dagli avversari è stata disarmante. Bisogna ricomporre le fila, avevamo in mente come titolo "Una settimana da Dio" partendo dalla vittoria contro l'Inter, e invece abbiamo dovuto lasciar perdere perchè la conclusione della settimana è assomigliata piuttosto ad un girone infernale, ma del resto siamo sfortunati con i titoli, l'ultima volta abbiamo chiesto di abbassare i toni e per tutta risposta sono arrivati dirigenti e calciatori che si mettono le mani addosso, altri che scambiano il campo per un ring, altri ancora che non se le mandano certo a dire, come lo sprezzante Mourinho ed il bonario Mazzola, e tifosi che anticipano capodanno di tre settimane con una valanga di petardi allo stadio. Nell'organico di Ferrara urgono rinforzi in difesa, sulle fasce ed anche al centro, perchè quando manca Chiellini i sostituti non fanno dormire sonni tranquilli a Buffon e probabilmente neanche a Manninger, nel momento in cui il portiere della nazionale si sottoporrà al già programmato intervento al menisco. L'ampio capitolo Champions si può accantonare con un altro mancato acquisto per il nostro campionato: Almen Abdi, centrocampista goleador dello Zurigo, lascia a bocca asciutta Livorno ed Udinese - pronta a consolarsi con i ghanesi Badu e Mensah - accasandosi al Le Mans, auguri.

Nel ritornare all'Inter, la vicenda Pandev rischia di allungarsi a dismisura. Di questo passo si corre il rischio che il macedone si liberi quando Eto'o avrà già fatto ritorno dalla Coppa d'Africa a febbraio, ecco perchè si profila all'orizzonte l'alternativa Toni. A proposito di Lazio, puntiamo ancora su Ballardini in sella ai biancocelesti: la sua panchina, a meno di ulteriori e decisivi crolli, è ben salda e potrebbe esserlo ancora a lungo. Siccome nessuno deve fermare la musica in sala, altro giro di valzer a Catania. Atzori paga lo scotto dell'inesperienza e la società etnea lo sostituisce con Mihajlovic, un allenatore che se non è alle prime armi, senz'altro sta affrontando le prime battaglie della sua carriera. Il ciak d'esordio di Sinisa a Bologna non è stato incoraggiante - tanti pareggi ed una fine prematura - lo sanno anche i tifosi che infatti non hanno nascosto mugugni e perplessità. Lo Monaco deve fare i conti con la classifica e le sue cifre impietose: con il peggior attacco in serie A cambiare manico, al di là della qualità del manico, può risultare inutile. Sempre in tema di polveri bagnate, Antonio Conte potrebbe terminare presto il suo primo assaggio di serie A, ancor prima di ricevere i rinforzi reclamati a gran voce. L'Atalanta, dopo un avvio incoraggiante, ha ripreso la sua attrazione verso il basso ed ospitare l'Inter non aiuta di certo quando si vuole affrontare una risalita. Il Siena, in predicato di passare di mano, ha già puntato su Malesani ma il nuovo, possibile corso societario potrebbe portare ad una sostanziosa campagna acquisti invernale, in quel caso le carte della lotta salvezza si rimescolerebbero. Vi abbiamo lasciato con la notte dubbiosa di Cairo. In verità vi erano pochi dubbi che Colantuono fosse arrivato ai saluti, speravamo soltanto che la notte portasse effettivamente consiglio. Dopo la fortunata trasferta in Salento, possiamo almeno dire che la notte, oltre a Beretta, ha portato tre punti. Anche la serie B non si tira indietro nella gincana di panchine che saltano: attenzione a Gustinetti a Grosseto e Iachini a Brescia (e qui sarebbe il secondo cambio): il prossimo passo potrebbe essere il loro.