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Abolizione comproprietà, Di Cintio: "Ecco cosa cambierà"

Abolizione comproprietà, Di Cintio: "Ecco cosa cambierà"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 14 febbraio 2014, 11:022014
di Redazione TMW

Dalla prossima stagione ci potrebbe essere l'addio alle comproprietà, che potrebbe rivoluzionare il calciomercato italiano. La Lega Calcio Serie A è pronta a questa svolta storica che coinvolgerà massicciamente la Lega Pro. Per parlare di questa importante novità sul panorama calcistico, TuttoLegaPro.com ha contattato in esclusiva l'avv. Cesare Di Cintio, noto esperto di diritto sportivo.

Avvocato, l'eliminazione delle comproprietà è una boutade o stavolta si fa sul serio?
"E' doveroso premettere che si tratta di un istituto giuridico tutto italiano che non esiste in nessun altro stato europeo. Attenzione, stiamo parlando di un progetto ancora in fase embrionale, ma che ha ottimi margini di concretizzazione. Il bisogno di un cambiamento è sorto all'interno della Lega della massima serie. La settimana scorsa è stato preparato un progetto innovativo riguardante il potenziale cambiamento delle normative concernenti il trasferimento e tesseramento dei calciatori, discusso l'altro ieri dalla relativa commissione. I tecnici stanno elaborando un documento da proporre alle diverse società, in modo da verificare se esiste o meno una maggioranza favorevole all'abolizione delle comproprietà. In seguito, dovrà essere convocata l'assemblea per confermare il progetto, che dovrà essere approvato, per esplicitare i suoi effetti, in ultima battuta, dal Consiglio Federale".

Cosa cambierebbe a livello di Lega Pro? Molte squadre hanno costruito e costruiscono parte delle loro squadre proprio sulla base delle comproprietà....
"In Lega Pro la maggior parte dei giocatori è in comproprietà con società delle serie superiori: parliamo soprattutto di calciatori molto giovani che hanno l'opportunità di maturare calcisticamente in una categoria dove sono riconosciuti contributi federali ai clubs. Le comproprietà consentono alle piccole società di valorizzare un calciatore in compartecipazione e, allo stesso tempo, di trarne un beneficio economico. Se il progetto andrà in porto, sarà prevista una fase di transizione di due anni per poter regolarizzare le comproprietà già esistenti, ma non sarà più possibile instaurarne di nuove. Alla luce di quanto esposto, va naturale che, nel caso della Lega Pro, ci saranno dei cambiamenti nelle operazioni di mercato".

Come mai, secondo Lei, questa "anomalia" italiana è continuata ad esistere, a differenza degli altri Paesi europei?
"Credo che non esista fuori dal nostro Paese perché si tratta di un istituto giuridico che potenzialmente può far sorgere problematiche su diversi fronti: in primis, non si trova in armonia con le disposizioni normative della FIFA, della UEFA e della FIGC, nonchè con i principi della IAS/IFRS delle società quotate in borsa. Da un punto di vista squisitamente del diritto tributario, possono formarsi problemi in sede di contenzioso giudiziale, in quanto l'Agenzia delle Entrate ha escluso l'IVA delle plusvalenze, inserendole però nell'IRAP".

Sarà il prestito la formula che sostituirà la comproprietà?
"Mi auguro che i clubs di Lega Pro possano investire di più sullo scouting e sulla programmazione al fine di creare valori. Penso che il prestito sia la soluzione più plausibile. Per essere precisi, penso che si individuerà una formula innovativa, che potrebbe essere quella del prestito secco o, in alternativa, con riscatto automatico, nel caso in cui dovessero maturare determinate condizioni stabilite tra le due società".