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Addio all’uomo che “resuscitava” gli atleti

Addio all’uomo che “resuscitava” gli atletiTUTTO mercato WEB
lunedì 26 dicembre 2016, 21:232016
di Redazione TMW
fonte Roberto Grazzini per il Tirreno - iltirreno.gelocal.it
Mondo dello sport in lutto e chiesa di Ponte Buggianese gremita per le esequie di Brunetto Meucci, fisioterapista dalle mani e dal cuore d'oro di Roberto Grazzini

Purtroppo a volte il Natale racconta storie di persone eccezionali che ci lasciano proprio nel giorno più bello dell’anno. Brunetto Meucci era una sorta di leggenda e non solo nel borgo natio di Ponte Buggianese. Per una vita le sue mani esperte, forgiate dall’enorme bagaglio di professionalità ed esperienza, unite all’entusiasmo e l’umanità per il lavoro che amava, hanno rimesso in piedi generazioni di atleti infortunati. Cordiale e disponibile, aveva tempo e massaggi per tutti. Se esisteva anche una minima possibilità di recuperare un giocatore, con Brunetto si poteva fare. Come del resto spesso accadeva che l’acciaccato di turno, visitato dal massaggiatore della società d’appartenenza, pur rispettandone la diagnosi, voleva in ogni caso il parere di Brunetto.

Dei suoi servigi ne ha fatto buon uso per quasi un ventennio pure l’Empoli FC di cui è stato fisioterapista della prima squadra. Il presidente Fabrizio Corsi e tutto lo staff lo piangono in una nota ufficiale del club. Un tocco magico, al limite del miracoloso, ma che non gli è servito nella dura e breve battaglia personale contro la malattia, affrontata con estrema dignità e col suo solito spirito battagliero. Se ne è andato la notte fra il 24 ed il 25 dicembre, circondato dall’amore della moglie Tiziana ed i figli Chiara e Marco, distrutti dal dolore.

La bicicletta, le partite a carte per prendersi in giro al bar e le “mangiate” con gli amici erano le semplici passione di questo pontigiano doc, ex infermiere all’Ospedale di Pescia prima di dedicarsi, anima e corpo, ai massaggi ed alla fisioterapia. Innumerevoli i ricordi, gli attestati di stima ed i saluti sui “social”. Ma è ancor più impressionante la folla presente per la cerimonia funebre di lunedì pomeriggio, 26 dicembre. La chiesa di San Michele Arcangelo è già stracolma alle 14. Nonostante sia Santo Stefano, c’è tutta la Toscana calcistica a salutare con gli occhi lucidi, per l’ultima volta, una persona la cui qualità, a parte il lato professionale, era principalmente quella di farsi voler bene.

Senza parole il capitano dell’Empoli Massimo Maccarone. Poi Fabio Galante, l’amico e collega Antonio Pagni, l’ex capitano del Montecatini Gabriele Cerri, le vecchie glorie Paolo Malacarne, Francesco Sangregorio, Luciano Gavazzi, Luca Gonfiotti, Andrea Del Buono, il portiere Ristori, Mirco Matteoni, Gianluca Venturini e via via tutti gli altri, podisti ed amatori compresi, oltre a Stefano Riccomi e Marco Teglia in rappresentanza della Figc. La toccante cerimonia funebre è officiata dal vescovo di Pescia, monsignor Roberto Filipppini. Quando la bara esce dal sagrato ecco l’applauso, sommesso, non invadente. Poi la gente di Ponte Buggianese e coloro che hanno avuto il privilegio di conoscere Brunetto si stringono alla famiglia ed al feretro quasi ad avvolgerlo per il trasporto a piedi nel vicino cimitero. Addio, uomo dalle mani fatate e dal cuore d’oro.