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Alfredo Pedullá: "Conte e gli altri"

Alfredo Pedullá: "Conte e gli altri"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 11 settembre 2014, 07:362014
di Redazione TMW.
fonte Alfredopedulla.com

Se fosse rimasto Prandelli, avremmo continuato a parlare di Balotelli "perché a Mario ho detto che...". E avanti così con i soliti, stucchevoli, discorsi senza alcun tipo di significato. Se fosse rimasto Prandelli, ora beatificato da qualche opinionista per il nuovo grave infortunio a Pepito Rossi (la gestione è stata egualmente sbagliata), avremmo perso tempo con le medesime considerazioni di sempre. Sarebbe stata più importante la fama di Balotelli piuttosto che la fame di Immobile e Zaza.

Diciamo la verità: ci fosse stato Prandelli, mai avremmo visto un tandem offensivo così atipico e rivoluzionario, figlio del coraggio e della convinzione. Forse anche della meritocrazia che con Prandelli non sempre ha fatto capolino, malgrado bei discorsi, ottimi pistolotti almeno in teoria e una stampa quasi completamente schierata con l'ex commissario tecnico. In fondo la differenza tra fame e fame è la stessa esistente tra Conte e buona parte dei colleghi, molto spesso bravi a timbrare il cartellino senza metterci grande coraggio e normale autonomia come accade all'attuale ct. Per questo la filosofia di Conte risalta uscendo completamente dal solito coro, alla larga dai "se" e dai "ma" che troppo spesso hanno caratterizzato le recenti gestioni azzurre.