Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Attacco di Macalli ad Agnelli, Chirico: "Che ha detto di male Andrea?"

Attacco di Macalli ad Agnelli, Chirico: "Che ha detto di male Andrea?"TUTTO mercato WEB
giovedì 10 luglio 2014, 07:512014
di Redazione TMW.
fonte Marcello Chirico

Che cos'ha detto di così grave e offensivo Andrea Agnelli per scatenare un attacco così violento e cattivo da parte di uno degli attuali vice presidenti federali?
L'aver definito il candidato alla presidenza FIGC Tavecchio di scarsa autorevolezza? E dov'è l'offesa?
L'aver invocato un candidato "che incarni per davvero le spinte riformistiche"? E allora?
L'aver appoggiato la candidatura di Albertini e non quella di Tavecchio, sostenuto invece proprio da Macalli? E che c'è di male?

Difronte a tutto questo, l'attacco virulento di Macalli è ancora più incomprensibile, oltre che - questo si - oltremodo offensivo.
Per difendere un amico e con lui l'ancient règime federale, ovvero lo status-quo, Macalli ha tracimato una sequela di insulti che trasudano un odio viscerale e represso verso un'intera famiglia.

Famiglia che può stare pure antipatica e che di sicuro ha pure beneficiato degli aiutini di Stato, ma che non può essere vilipesa ed oltraggiata in questo maniera becera. Un alto rappresentante delle istituzioni sportive non può esprimersi alla stessa maniera dell'incazzoso avventore da bar. Almeno la forma andrebbe mantenuta, accompagnata da un minimo di galateo e di rispetto verso gli altri. Invece, come spesso accade ormai in questo Paese, sono spesso le autorità le prime a sdoganare gli insulti. Il resto, poi, vien da se.

Quello a cui stiamo assistendo è lo squallido rantolo di un potere incancrenito che non vuole mollare il proprio posto, ma ritiene che certe cariche le siano ancora dovute per crediti maturati nel tempo. Chiunque si permetta di mettere in discussione questo sistema, viene considerato un nemico e respinto con ogni mezzo. Oggi con gli insulti, domani (11 agosto) coi voti. Perché tra Tavecchio (dilettanti) e Macalli (Lega Pro) ,come minimo, si raggruma il 51% del consenso e quindi non ammettono che un pivello come Agnelli possa sparigliare le carte.

Quanto al "non mangiare coi soldi dello Stato" , che sarebbe dimostrato dallo svolgimento dei propri ruoli federali a titolo volontario, mi permetto semplicemente di far notare che - in genere - il volontariato lo si svolge presso le Onlus, lo si fa coi poveri e i malati non all'interno di un ente pubblico finanziato dal Coni, che dipende a sua volta dal Ministero dei beni Culturali e quindi -oibhò - proprio dallo Stato.