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Braida: "Sto bene al Barça, Messi inavvicinabile. Ho un aneddoto su Sheva"

Braida: "Sto bene al Barça, Messi inavvicinabile. Ho un aneddoto su Sheva"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 16 marzo 2015, 09:552015
di Marco Frattino

"Sto bene a Barcellona, la società catalana è organizzata in modo splendido. Ha dei numeri pazzeschi, pensando agli oltre 500 milioni di euro di ricavi con l'obiettivo di puntare ai 600. È il club con più tifosi in Europa e al mondo". Parole firmate da Ariedo Braida, ex dirigente del Milan che adesso ricopre la carica di direttore sportivo internazionale al Barcellona. Attraverso le frequenze di Radio Rai, durante la trasmissione Radio Anch'io Sport, il dirigente del club spagnolo ha proseguito: "Problema tecnico o economico per il Milan? Ho il club rossonero nel cuore, è sempre una grande società che non vive un buon momento. Il Milan può tornare grande, ha tutte le potenzialità per farlo. Il passato ha visto i migliori calciatori giocare in maglia rossonera. Noi al Milan abbiamo fatto grandi cose, penso che siano arrivati grandissimi campioni a partire da Van Basten. Racconto un aneddoto simpatico su Shevchenko: lo avevo visto giocare e mi era piaciuto tantissimo. Poi siamo andati a vederlo io e Galliani, in quella sera non toccò palla e Adriano era titubante sull'acquisto. Io ero invece deciso, poi andai a Kiev con la maglia già pronta dicendo che avrebbe vinto il Pallone d'oro con quella rossonera".

Il campionato italiano resta quello più difficile? "Al momento è molto bistrattato. In Italia non si gioca benissimo, ma ci sono tante difficoltà. Salah al Chelsea non giocava, poi è venuto in Serie A ed è esploso. Il calcio è fatto anche di queste situazioni, i calciatori sono uomini e non sono macchine. Inzaghi tecnicamente non era un grandissimo campione, ma in area avversaria era devastante".

Il Barcellona andrà avanti con Luis Enrique? "Il tecnico non è in discussione, anche se in Spagna esistono critiche feroci come in Italia. C'è grande competizione tra Barça e Real Madrid, gli allenatori sono sulla graticola appena perdono una gara. Tuttavia Luis Enrique non è in discussione per nessuna ragione".

Il Barcellona rischia l'esclusione dalla Liga per una presunta evasione fiscale? "Leggo anche io i giornali, non mi occupo di questi aspetti. Sono situazioni legate al passato, molto delicate che vanno trattate con garbo. Non credo ci siano problemi di esclusione dal campionato, credo che questa situazione si risolverà. Tuttavia non conosco benissimo i termini di questo aspetto".

Ci sono talenti all'altezza del Barcellona? "In Brasile ci sono 3-4 ragazzi davvero bravi, un altro in Argentina. Ci sono elementi interessanti, che hanno talento. Ormai il mondo è globalizzato, oggi ci sono calciatori validi anche se il livello del calcio si è abbassato in senso generale. Guardando la nostra Nazionale, ci sono pochi italiani nelle big del nostro calcio. Questo aspetto penalizza la selezione azzurra, è evidente".

Offerte per Messi? "E' un calciatore fortissimo, è l'icona del calcio mondiale. Vende tantissime magliette in tutto il mondo, è straordinario. Al presidente dico sempre che Messi è un extraterrestre, penso e spero che economicamente sia inavvicinabile per altri club. Anche se bisogna prestare attenzione ai nuovi investitori, Messi ha una clausola rescissoria di 250 milioni di euro che per alcuni personaggi non è una cifra irraggiungibile. Leo a Barcellona è amatissimo da tutti, credo che sia un errore cambiare squadra".