Carlo Pellegatti: "Berlusconi is back? Il presidente non ha mai lasciato il Milan"

Silvio Berlusconi is back? Il Presidente è tornato ad interessarsi di Milan? In verità, non è mai andato via, visto che a ripianare i debiti, ad avere i contatti, per le questioni più delicate, con la figlia Barbara e con Adriano Galliani è sempre stato il dirigente numero uno del Club. I suoi incontri con Pippo Inzaghi e la sua visita in clinica a Montolivo rafforzano però l'impressione che Silvio Berlusconi, come aveva promesso, dedicherà più tempo alla sua squadra, in ogni sua sfaccettatura. Il feeling con Inzaghi, l'allenatore prescelto, sembra già forte, dopo essere stato saldo, quando Superpippo emoziona in campo. E' attesa poi una visita proprio del Presidente a Casa Milan, una immersione nell'oro dei trionfi, nell'argento delle coppe. Magari insieme proprio a Pippo Inzaghi, alla sua prima apparizione ufficiale da nuovo tecnico rossonero. I dirigenti milanisti devono però sistemare la questione Seedorf. Non escludo che la chiave per risolvere il delicato e costoso problema riguardante il contratto di Willy Wonka possa proprio essere un incontro tra il Presidente e l'allenatore olandese. Silvio Berlusconi e Clarence si stimano e sono sicuro che troveranno una soluzione, perché la figura di uno dei giocatori più forti, più eleganti, più carismatici della storia del Milan non debba essere offuscata da qualche mese certo positivo sul piano dei risultati, ma un po' meno su quello della gestione, a sentire i rumors di Milanello. La presenza più costante del Presidente permetterà una campagna rafforzamento più incisiva, non tanto sul piano degli esborsi, ma in quello più importante delle idee.

Non sono stati gli acquisti più costosi dell'era Berlusconiana indimenticabili protagonisti come Boban, Savicevic, giocatori scelti fortemente da Silvio Berlusconi. E' insomma Lui il fuoriclasse della Società, un fuoriclasse che ha ancora voglia di vincere, che ha ancora voglia di rivedere il suo Milan ai vertici europei e mondiali. Ha scelto intanto sulla panchina Pippo Inzaghi, allenatore meticoloso, maniacale, preciso, puntuale, ambizioso, serio, orgoglioso e soprattutto uno studioso. Oggi, per diventare un top sulla panchina, certo è essenziale avere un gruppo di grandi giocatori, ma si può supplire, almeno in parte, con l'applicazione e con la concentrazione. E' stato forse troppo poco evidenziato, ma è emblematico della concezione professionale di Inzaghi il fatto che Superpippo abbia voluto accompagnare Adriano Galliani e guardare negli occhi Jeremy Menez, nel ristorante di Ibiza, per capire, anzi per carpire, se avesse gli stimoli giusti per affrontare una nuova avventura, non certo priva di rischi e difficoltà. Arriverà il talentuoso giocatore del Psg, come dalla squadra parigina verrà acquisito, per rafforzare la difesa, il brasiliano Alex. Non si parli però di scarti del Paris St Germain, perché acquistare giocatori da una dei Club più ricchi e competitivi al mondo è come comprare cavalli dalla Scuderia dell Aga Khan, purosangue di classe che non trovano spazio solo perché ve ne sono di più forti. Chi, abituato alla grandeur del passato, si lamenta perché il Milan non possa acquistare Messi o Ronaldo, può consolarsi. Se non entrerà in campo presto qualche grande Campione, indossando la maglia rossonera, abbiamo la certezza che, nei prossimi mesi, un altro Campione lavorerà da una scrivania, in doppiopetto blu.