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Carlo Pellegatti: "Minore non é aggettivo da Milan"

Carlo Pellegatti: "Minore non é aggettivo da Milan"TUTTO mercato WEB
© foto di Jacopo Duranti/TuttoLegaPro.com
giovedì 16 aprile 2015, 07:462015
di Redazione TMW
fonte Carlo Pellegatti

Derby minore? Non credo proprio! Mi sono stancato di queste continue negatività. Il mio orgoglio rossonero si ribella. Domenica sera sarò sulle tribune non con una passione…minore, perché la passione non si misura secondo la posizione in classifica. La passione e l'affetto per i colori del Cuore sono sempre là in alto, nelle prime posizione dei sentimenti. Io mi siederò in quella stampa dove mi auguro di urlare più di Cristian Recalcati. Il resto della famiglia in Curva Sud, con la speranza di esultare insieme al tifo caldo del Milan. Pippo Inzaghi potrà schierare la formazione che più preferisce, costretto dall'infortunio di Destro. Una formazione, che se avesse giocato con l'intensità del primo tempo e dell'ultimo quarto d'ora del match contro la Sampdoria, certo con un poco di mira in più, si troverebbe, senza dubbio, a lottare per un posto almeno in Europa League. Zvonimir Boban ha parlato di giocatori scarsi. Certo il paragone con il "Suo" Milan non regge per la pletora di Campioni, che componevano la rosa, ma continuo a pensare, come Inzaghi, che la squadra avrebbe potuto rendere di più e non sfigurare anche contro la Roma e il Napoli del girone di ritorno e, in assoluto, contro Samp e Fiorentina. Con qualche ritocco di qualità, con la conferma di De Jong, uno dei pochi giocatori di caratura internazionale, i rossoneri potranno partecipare alla lotta al vertice, dunque da protagonisti in Italia, nella prossima stagione.

Peccato forse non in Europa, quella League almeno. Non credo, anzi non voglio credere, che anche il Milan di fine 2014 e dell'ultimo mese e mezzo, possa andare incontro a figure meschine contro il Dnipro, la Dinamo Kiev e il Bruges. Con quale allenatore? Mollare Pippo Inzaghi o affidarsi alla sua voglia di dimostrare a tutti di essere cresciuto come tecnico? Risposta complicata! Sarei propenso a una conferma, innanzitutto perché mi auguravo, e coraggiosamente, mi auguro che possa essere l'allenatore della OTTAVA, lui che ha alzato la SESTA e la SETTIMA. Può aiutare la mia convinzione anche il fatto che i giocatori lo abbiano sempre seguito, non giocando mai contro la loro Guida. Importante anche l'opinione di Carlo Ancelotti, favorevole che gli sia data una seconda possibilità. Vedremmo certamente un Inzaghi più maturo, più consapevole, più esperto, più autoritario e autorevole nelle sue scelte, sia in partita che in allenamento. Sarebbe un peccato dunque che altri Club possano sfruttare la stagione di rodaggio di Superpippo, che ha continuato a lavorare, con determinazione, anche nei momenti più difficili. Un vincente infatti non può dimenticare questa sua qualità quando siede in panchina. Avanti dunque con il derby, avanti dunque verso questo finale di Campionato. Orgogliosamente e fieramente. L'aggettivo "minore", accostato al Milan, lo lasciamo volentieri ad altri!