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Cellino: "Volevo Pioli a Cagliari, poi l'ho consigliato a Lotito"

Cellino: "Volevo Pioli a Cagliari, poi l'ho consigliato a Lotito"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 19 maggio 2015, 23:232015
di Marco Frattino

Massimo Cellino torna a parlare del Cagliari. Attraverso Radiolina, l'ex patron del club rossoblù ha dichiarato: "Ho dovuto lasciare il Cagliari perché, per la situazione che si era creata, era giunto il momento di andare via. Non sarei stato più lo stesso di prima e cedere è stata la scelta migliore, perché avrei fatto solo del male alla società. L'unica offerta concreta è stata quella di Tommaso Giulini. Ho anche firmato un documento con un rappresentante della cordata del Qatar, che poi è scomparso. Silvestrone aveva buone idee, ma era un sognatore e non riusciva a trovare degli investitori. Adesso che il Cagliari è retrocesso non date addosso a Giulini ma sostenetelo. La retrocessione potrebbe paradossalmente essere un bene, per rifondare e costruire un gruppo vincente che potrebbe dare grandi soddisfazioni in futuro".

Zeman era l'uomo giusto? "Io non l'avrei scelto per una questione personale, ma lo reputo un buon allenatore. Purtroppo con Zeman devi creare una società con una determinata struttura e mentalità e mancavano i presupposti. Io, poco prima di andare, contattai Pioli perché la mia idea era quella di fare una rivoluzione e Pioli era la scelta migliore per ripartire e formare un certo gruppo. Ho poi consigliato Pioli a Lotito. Tommaso aveva un'idea diversa e ha scelto Zeman. La squadra non era da retrocessione, c'è stata molta sfortuna".

Zola? "La situazione era difficile per chiunque. Qualche consiglio a Giulini l'ho dato, ma certe situazioni bisogna viverle in prima persona. Io sono retrocesso in passato ed è una sensazione devastante. Non mi sento in grado di dargli altri consigli, penso che sarà in grado di gestire la situazione nel migliore dei modi".

Le voci sul ritorno di Cellino in Italia? "Le voci sul Parma sono totalmente infondate come quelle di un ritorno a Cagliari. Per me nel calcio italiano esiste solo una squadra e ancora adesso ho nostalgia del mare e del clima della Sardegna. Ho scelto di andare via e non tornerò indietro ed è meglio per il bene del Cagliari non parlare più di Cellino, appartiene al passato".

Vuole chiarire una fase che fece arrabbiare i suoi ex tifosi? "La battuta sulla 500 è stata strumentalizzata e mal interpretata. Ho semplicemente detto che con il Cagliari mi trovavo per le mani una 500 Abarth e provavo a reggere il passo contro delle Ferrari, mentre al Leeds potevo avere tra le mani una Ferrari arrugginita con la quale competere sarebbe stato sicuramente più facile".

Come sono stati i primi mesi da proprietario del Leeds? "L'esperienza al Leeds per me è andata benissimo, perché salvare una squadra in Championship è ancora più difficile che farlo in Serie A. E' un altro pianeta dal punto di vista economico e della competitività. Del Fabro e Adryan? Dario ha l'esperienza per imporsi qui come a Cagliari o nell'Inter, ma deve volerlo. Adryan è un esperimento fallito, si tratta di un campionato non adatto alle sue caratteristiche. L'ho portato a Cagliari e poi in Inghilterra perché avevo fatto una promessa alla sua famiglia".