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Claudio Nassi: "Conte e la Nazionale"

Claudio Nassi: "Conte e la Nazionale"TUTTO mercato WEB
mercoledì 13 aprile 2016, 08:252016
di Redazione TMW
fonte Cludionassi.com

Che cos'è la nazionale? L'espressione più alta del calcio del Paese. Fin qui tutti d'accordo. I suoi risultati rimangono negli albi d'oro a perenne ricordo. Le vittorie riempiono di felicità e le sconfitte lasciano ferite. Soprattutto per noi latini. Per questo quando vedo la leggerezza con cui ci si avvicina alla maglia azzurra mi viene il magone. In passato alcuni tecnici hanno fatto convocazioni pletoriche. "Perché?", mi sono chiesto. La maglia azzurra non è per tutti, ma per i migliori, che non saranno mai una moltitudine. Sbagliavo. Qualche tecnico, infatti, ne ha convocati più di cento. Eppoi gli stages. Perché pretendere di avere a disposizione per giorni i convocati, quando si creano problemi alle società e al campionato? Che cosa intende fare il C.T.? Trasmettere idee di un calcio diverso? Ma non è così.

E allora non si potrebbe rendere tutto semplice? Che cosa dovrebbe fare il selezionatore? Chiamare i migliori è cosa scontata e non snaturarli, impiegandoli per quelle che sono le loro caratteristiche. Significherebbe ripetere le cose che fanno nelle squadre di club. Bagnoli insegnava: il destro deve giocare a destra e il sinistro a sinistra, eppoi il regista e due punte con caratteristiche diverse, ecc. ecc.. Parlo di uno che capiva di calcio, che ha vinto in ogni categoria, non ha mai preteso la luna e faceva giocare come si conviene le squadre. Ma il ritiro a che cosa dovrebbe servire? Se una statistica d'Oltremanica ricordava anni or sono che il 33% dei gol veniva da palla inattiva, oggi bisogna correggere il dato, perché ci si avvicina al 50%. Allora prepariamo queste giocate in modo maniacale, sia quelle a favore che contro, e saranno vantaggi di non poco conto.

Ma non andiamo troppo oltre. Credo che all'Atletico Madrid Simeone sia un maestro. Guardate il cammino fatto dal suo arrivo dai colchoneros. Per il resto non lamentiamoci se i convocabili della serie A in 10 anni sono dimezzati e ricordiamo sempre che il calcio è anche un fatto tattico e che i più forti si possono mettere in difficoltà giocando sopra ritmo o coperti e contropiede. Se penso ancora all'Atletico Madrid trovo conferme, così come dal 2-1 del Real sul campo del Barca, ma potrei continuare. Per cui piange il cuore nel vedere gli azzurri perdere 4-1 a Monaco dopo una prestazione solo da dimenticare. Infine i soldi. Ma si può fare un contratto da 4 milioni netti più bonus a un C.T.? Nel Belpaese succede anche questo. Non importa se nell'era Conte si vince solo 9 volte su 18 partite disputate e, Albania esclusa, con nessuna finalista di Euro 2016 e si passa dal 14° al 15° posto nel ranking mondiale.

Ma ora incrociamo le dita e speriamo che il primo stage del 18 maggio a Coverciano faccia miracoli, così dal 24, quando si aggiungeranno i calciatori di Juventus, Milan e PSG, e che le amichevoli con la Scozia e la Finlandia ci portino l'8 giugno a Montpellier felici e contenti, senza pensare al Chelsea e a quel che sarà, e non ci facciano rimpiangere i tempi in cui il C.T. della nazionale nasceva in casa, come Valcareggi, Bearzot e Maldini, e non percepiva cifre milionarie.