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Claudio Nassi: "I polli inglesi

Claudio Nassi: "I polli inglesiTUTTO mercato WEB
venerdì 24 giugno 2016, 08:112016
di Redazione TMW
fonte Claudionassi.com

Si continua a parlare di Premier League come se fosse qualcosa che non ha l'eguale. Ma solo perché il calcio inglese è il Bengodi, se dalla prima alla terza serie sono 29 i proprietari provenienti dall'estero, se al via dell'ultima Premier oltre il 68% dei calciatori era straniero e solo 5 allenatori inglesi sedevano in panca. Eppure l'ultimo successo della Nazionale risale al Mondiale 1966 e, per quanto riguarda le squadre di club, bisogna risalire al 2012, quando il Chelsea di Di Matteo superò il Bayern Monaco. Tutto questo fa a pugni con la realtà, che vede pagare il Manchester City 40 milioni per il flop Mangala, che permette al Newcastle, in piena zona retrocessione, di spendere 27 milioni a gennaio per due calciatori e di affidare la squadra a Benitez senza nemmeno salvarsi o al piccolo Bournemouth di acquistare Iturbe per 22 milioni dalla Roma.

Pare che i soldi non abbiano valore, dal momento che ne arrivano così tanti da non credere. La Lega inglese, infatti, ha venduto i diritti tv all'estero per 4 miliardi per il triennio 2016-2019, che sommati ai 6,9 ottenuti dall'asta per il mercato nazionale, per lo stesso periodo, fanno 10,9, ovvero 3,6 a stagione. Quando in Italia si incassa 1,2 per il triennio 2015-2018, in Bundesliga 1,4 dal 2017 al 2021 e nella Liga 1,3 dal 2016 al 2019. Le principali ragioni del successo si riassumono negli stadi di proprietà, nella vendita dei diritti tv e nella capacità di pubblicizzare il prodotto, che sul fronte televisivo ricava 197 milioni in tre anni dal mercato scandinavo, 894 dagli Stati Uniti e 402 dall'Africa; ma è l'Asia il continente più redditizio, con Cina e India in testa. I soldi vengono divisi in tre parti tra i clubs: una base fissa (76 milioni per la passata stagione), una legata ai risultati e l'ultima sulla base delle partite trasmesse. Il Norwich, retrocesso, ha incassato in diritti tv 85 milioni, come nessuna delle società di serie A, esclusa la Juventus con i suoi 103. E le proiezioni del 2016-2017 mettono in testa l'Arsenal con 193 milioni, quando ne incassava 130.

Le cifre spiegano perché l'Udinese dei Pozzo si è affrettata ad acquistare il Watford. Come al solito hanno capito prima degli altri che il calcio è la gallina dalle uova d'oro, grazie ai tanti incompetenti. Anche Cellino ha lasciato il Cagliari per il Leeds, ma non con pari successo. Comunque speriamo che in Inghilterra i dirigenti continuino a tenere ben saldo lo scettro di "ricchi scemi", come, in passato, amava definire i presidenti dell'italica pedata il Conte Rognoni.