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Claudio Nassi: "L'Eriksson di turno"

Claudio Nassi: "L'Eriksson di turno"TUTTO mercato WEB
mercoledì 25 maggio 2016, 07:572016
di Redazione TMW
fonte Claudionassi.com

Ho letto tutto quanto i giornali hanno scritto per santificare il decennale di Calciopoli e rimango ancora una volta stupito. La domanda che sorge spontanea è una: è così difficile il calcio? Pare di sì. Lady Radio cerca di rendere le cose più semplici, ma l'impresa è titanica. D'accordo, ci sono le intercettazioni che portano a credere tutto e il contrario di tutto. Poi c'è la realtà, che è un'altra cosa. 1) In campo vanno i calciatori e Scommessopoli ha dimostrato che chi voleva comprare la partita si rivolgeva a loro. 2) Poi si è toccato il tasto designatori. Sottoposti a un continuo fuoco di fila di telefonate da parte di presidenti, addetti ai lavori, politici e amici degli amici, dovevano rispondere sempre in modo da far contento l'interlocutore di turno. Per conservare il posto non avevano alternative. Chi si lamentava veniva tranquillizzato con le solite frasi: "Domenica prossima tutto sarà rimesso a posto". E poi: "Ricordate che l'arbitro è un uomo, può sbagliare come chi sbaglia gol, solo, davanti alla porta". Insomma, le stesse parole che venivano dette dai Ferrari Aggradi, D'Agostini e Righetti del tempo e da quelli venuti dopo. 3) Infine gli arbitri, l'altra componente in campo. Dovete sapere che nell'AIA la guerra all'interno è senza esclusione di colpi, ma non sono permesse intromissioni dall'esterno. Per questo ogni direttore di gara, se vuol far carriera, non può sbagliare. E se per arrivare a dirigere in serie A ha dovuto superare mille ostacoli, sa come gira il mondo. Può anche sbagliare, ma sempre a favore delle società più forti, altrimenti sarà dura andare avanti. Perché la vita non finisce con l'approdo in serie A. Bisogna arrivare tra i 10 internazionali, per poi scalare ancora tre categorie. Nessuno si accontenta di dirigere Cipro - Grecia. L'obiettivo sono Wembley per Inghilterra - Germania, la finale dei Campionati del Mondo o della Champions League. Per arrivare a tanto sanno che andar contro alle Federazioni o ai clubs che contano non conviene.

Stando così le cose, bisogna solo difendersi per limitare i danni. Nella speranza di essere stato chiaro, ricordo che lo svedese Eriksson, mercoledì, si è permesso di non concedere due rigori che gridano vendetta al Liverpool nella finale di Europa League contro il Siviglia. Domando se deve essere Lady Radio a ricordare che la Spagna vincerà la Champions League, l'Europa League e la Supercoppa Europea, perché il Presidente della Federazione iberica è il calciatore più importante del lotto, essendo Presidente delle Commissioni Arbitrali della FIFA e dell'UEFA. Sono stato un suo estimatore ma, visto il modo con cui esercita il potere, devo ricredermi. Non basta non apparire mai se si vede all'opera l'Eriksson di turno. Anche noi, in passato, abbiamo avuto l'uomo più potente del calcio, Artemio Franchi, ma i comportamenti non erano neppur lontanamente paragonabili.