Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Claudio Nassi: "L'incredibile Tor Tre Teste"

Claudio Nassi: "L'incredibile Tor Tre Teste"TUTTO mercato WEB
domenica 5 marzo 2017, 09:112017
di Redazione TMW
fonte Claudio Nassi.com

Ho letto le due pagine che su un quotidiano sportivo hanno presentato "La partita federale" che si giocherà lunedì tra Tavecchio e Abodi. Il primo dice di aver stupito tutti e parla di riforma dei campionati, centri federali territoriali e via libera alle seconde squadre. Il secondo presenta sul tavolo la riforma dei campionati, la revisione della giustizia sportiva, nuovi stadi e una FIGC più moderna, che si occupi della crescita industriale di Federcalcio S.r.l., società che gestisce le proprietà immobiliari. Portano avanti gli aspetti che, a loro giudizio, faranno presa su presidenti e delegati.

Mi colpisce una frase di Tavecchio: "Non siamo contenti che gli stadi non siano pieni". Ci sarà un motivo. Perché allora non partire da questa considerazione? Evidentemente lo spettacolo non è dei migliori. Non sembra un invito ad alzare il livello dei nostri allenatori? Sul piano tecnico i calciatori non hanno niente da imparare? Quanti in Serie A conoscono l'uso del sinistro? Quanti calciano correttamente di collo con entrambi i piedi? Quanti usano l'esterno? Le risposte sarebbero deludenti e dovrebbero far ricredere quelli che mettono i nostri mister sul tetto del mondo. Ma il calcio non si gioca con i piedi? E come si migliora lo spettacolo se non curando gli attrezzi del mestiere? E stadi pieni farebbero lievitare i contratti con le tv, quindi gli sponsors, il merchandising ecc. ecc..

Tutti parlano con la pretesa di aver ragione, ma il business dipende dalla partita della domenica e gran parte del fatturato è legato alla campagna acquisti-cessioni. Con le cifre che hanno raggiunto le quotazioni dei calciatori, il bilancio può saltare con un'operazione sbagliata. Siamo sicuri che i D.G. e i D.S. siano all'altezza, o sarebbe opportuno migliorarne le conoscenze? Alla Sampdoria con Paolo Mantovani era nata una squadra pronta a competere a livello nazionale e non solo. Ero rimasto a stretto contatto anche dopo aver lasciato. Il Presidente cercava di convincermi che Milan, Juventus e Inter erano inavvicinabili, per il fatturato, gli stadi e via dicendo. Rispondevo che un solo acquisto indovinato e dall'altra parte sbagliato portava i conti in parità, se non a vantaggio della Samp. Mi ha creduto e, impegnandosi ancor più in prima persona, ha vinto uno scudetto, tre Coppe Italia, una Supercoppa Italiana, una Coppa delle Coppe e disputato una finale di Coppa dei Campioni a Wembley con il Barcellona. Non poco per un club che non aveva raccolto un trofeo. Nessuno ci crederà, ma non ha voluto esagerare per non urtare la suscettibilità dei grandi, con l'Avvocato in testa. Bastava acquistasse altri stranieri, com'era nelle sue possibilità. E con i conti a posto, grazie anche a un capitale uomo di tutto rispetto. Chissà se il Presidente che verrà ricorderà che i bilanci non devono chiudere in rosso?

Concludo con una notizia che deve far riflettere. Se una società romana dilettantistica, la Nuova Tor Tre Teste, vince il 14° Trofeo Carnevale di Gallipoli, categoria "Esordienti", battendo in finale 3-1 l'Inter, con la Roma terza, viene da dire che i centri federali territoriali servono il giusto, perché l'importante è capire.