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Cois: "Lo Zenit è più forte, ma il Toro deve giocarsela come fatto a Bilbao"

Cois: "Lo Zenit è più forte, ma il Toro deve giocarsela come fatto a Bilbao"TUTTO mercato WEB
© foto di Andrea Pasquinucci
giovedì 12 marzo 2015, 07:172015
di Elena Rossin
fonte TorinoGranata.it

Sandro Cois è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Cois ha indossato la maglia granata dal 1989 al 1994 negli anni in cui il Toro si cimentava in Coppa Uefa e Coppa delle Coppe e conquistato l'ultimo trofeo vinto dai granata la Coppa Italia; attualmente è un imprenditore immobiliare. Con lui abbiamo parlato della partita di questa sera d'Europa League fra Torino e Zenit.

Ottavi d'Europa League con il Torino che affronta lo Zenit San Pietroburgo. Che partita sarà?
"Sarà una partita molto difficile per il Torino, ma io credo che il Toro debba andare a giocarsela ricordandosi di quello che ha fatto due settimane fa a Bilbao. Il Torino contro l'Athletic aveva giocato molto bene imponendosi e a tratti disputando una gara molto bella, quindi deve avere la consapevolezza dei propri mezzi e scendere in campo senza paura esattamente come aveva fatto a Bilbao, poi chiaramente ci sarà la partita di ritorno in casa per cui sarà importante soprattutto in fase difensiva non subire gol e magari segnare in contropiede con Quagliarella che sta vivendo un momento molto positivo".

Maxi Lopez ha contribuito con tre gol a passare il turno precedente, ma fra gli attaccanti c'è anche Martinez. Meglio il giovane venezuelano o puntare sulla coppia d'attacco formata dagli esperti Quagliarella e Maxi Lopez?
"Avendo auto la fortuna di aver giocato anche in Coppa Campioni sono dell'idea che arrivati alle fasi più avanzate di queste competizioni internazionali i giocatori più esperti fanno la differenza. Con questo non voglio togliere nulla a Martinez che è un giocatore che fa comodo perché è molto rapido, apre gli spazi e impensierisce le difese avversarie, però io personalmente inizierei la partita con Quagliarella e Maxi Lopez, che sono due attaccanti molto più esperti, e poi inserirei Martinez. Sono contento di quello che sta facendo Maxi Lopez da quando è al Torino, perché erano tre anni che vivacchiava un po' in una squadra e un po' in un'altra, mentre adesso in granata si è imposto e sa anche lui che quest'opportunità può essere una svolta per la sua carriera, sta facendo molto bene, ma devo essere sincero non me l'aspettavo".

Un duello importante in campo potrà essere quello fra Darmian e Criscito e in generale quello che ci sarà sulle fasce. Grande impegno per gli esterni?
"Lo Zenit ha davanti due giocatori molto rapidi come Hulk e Rondon al di là di Criscito che non fa della rapidità la sua caratteristica migliore, ma è molto tecnico e attento alla fase difensiva. Senza ombra di dubbio dovremo stare attenti a dove si collocherà Hulk, credo che spesso si allargherà a sinistra e andrà a dare fastidio a Darmian. Ma anche lo Zenit dovrà stare attento perché i nostri attaccanti sono capaci di colpire in qualsiasi momento e il gioco offensivo che Ventura ha dato in questi anni è importante, fatto di possesso palla e inserimenti per questo dico che devono stare attenti a non subire gol. Non credo che i russi andranno all'attacco sbilanciandosi molto".

Non subire gol e segnarne soprattutto per il Torino, ma quanti calcoli si possono fare in un confronto di questo tipo che si svolge su due gare?
"Zero calcoli, non se ne possono fare. E' una partita che va giocata a viso aperto, quello che è successo a Udine è stato causato un po' dalla distrazione magari per i troppi impegni ravvicinati, magari per il pensiero che era già allo Zenit perché per il Toro essere arrivato a questo punto della coppa è una grande soddisfazione e soprattutto un grande merito dopo tutto il lavoro fatto l'anno scorso e quest'anno è giusto che venga ripagato poiché nessuno gli ha regalato niente. Ora o dentro o fuori, forse lo Zenit è la peggior avversaria straniera che si potesse incontrare, per fortuna sono state evitate le altre italiane perché a mio avviso Fiorentina e Roma sarebbero state clienti peggiori dei russi, però pronostici non se ne possono fare, ma sono convinto che non ne faccia neppure mister Ventura e si presenti in campo per giocarsela pur sapendo benissimo che segnare questa sera è molto importante, quasi fondamentale per avere più chance di passare il turno, perché un pareggio zero a zero è troppo pericoloso in vista del ritorno in Italia".

A centrocampo si giocano tre posti Benassi, Vives, Gazzi, El Kaddouri e Farnerud, sono tutti calciatori con caratteristiche differenti: chi più giovane, chi più esperto, chi con giocate più imprevedibili, chi più tecnico-tattico. Cosa si deve fare per venirne fuori al meglio?
"A centrocampo è una battaglia, com'è d'altronde sempre, ma trovarsi in trasferta e in Europa League ci vogliono giocatori che sappiano recuperare la palla e Gazzi è uno di questi. El Kaddouri sa fare molto bene, ma è abbastanza discontinuo e il suo utilizzo dipende, ma Ventura lo allena tutti i giorni e sa chi deve utilizzare e non solo a centrocampo, manderà in campo chi sta meglio fisicamente e gli può garantire il massimo per andarsi a giocare la partita".

I tifosi un po' pensano che il Toro possa tenere testa allo Zenit e un po' che i russi obbiettivamente sono più forti. Ma granata e russi su per giù si equivalgono poiché sono tutti agli ottavi o ci sono differenze qualitative?
"Lo Zenit è superiore e lo dico con tutto il bene che voglio al Toro, perché i russi hanno molta più esperienza in campo internazionale e questo conta, però allo stesso tempo non conta nulla. Tanti anni fa ho disputato la finale di Coppa Uefa contro l'Ajax e allora ci davano per "morti" già prima in semifinale con il Real Madrid e invece noi eliminammo lo squadrone spagnolo e poi in finale non alzammo la coppa, ma neppure perdemmo nessuna delle due partite con gli olandesi, quindi il discorso in coppa è sempre un po' strano ed essendoci gare d'andata e ritorno a volte la differenza la fanno gli episodi. Basta un errore sotto porta dell'avversario o un autogol che cambia veramente tutto, cambia anche la stagione perché passare il turno apre prospettive incredibili. E' ovvio però che a San Pietroburgo non bisogna giocare chiudendosi altrimenti diventa tutto difficile, come dicevo, a Bilbao ho visto una grande partita del Toro e se riuscisse a ripeterla anche questa sera ci sono sicuramente più speranze di passare il turno".