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Collovati: "Milan ambiente in fermento, il gioco di Mancini crescerà"

Collovati: "Milan ambiente in fermento, il gioco di Mancini crescerà"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 28 gennaio 2015, 14:352015
di Chiara Biondini

Fulvio Collovati, campione del Mondo avendo vinto il Mondiale nel 1982 e che ha giocato con Milan, Inter, Udinese, Roma e Genoa è intervenuto ai microfoni de "l'Università del Calcio" sulle frequenze di Radio Popolare Roma 103.3.FM.

Milan eliminato anche dalla Coppa Italia. Inzaghi ressta in panchina, Galliani contestato dalla tifoseria. Come si può risollevare?
"È un ambiente in fermento. Non ci sono idee, non c'è chiarezza. La tifoseria contesta Galliani, che ha scelto Inzaghi, ma difende Inzaghi. Quindi tutto è molto confuso. È una squadra che ha grandi limiti tecnici e tattici, non ha gioco. Nemmeno in superiorità numerica, come ieri sera. Ieri tutti ci aspettavamo un esonero di Inzaghi, invece è arrivata la conferma, in attesa di qualche risultato positivo. Ovviamente contro il Parma domenica prossima esiste un solo risultato accettabile, la vittoria".

Si è anche parlato di una possibile cessione del Milan da parte del presidente Berlusconi, lei ci crede?
"Secondo me quando escono certe voci un fondo di verità ce l'hanno sempre. Poi è tutto da vedere, soprattutto bisogna trovare il magnate disposto a investire 400-600 milioni di euro. È ovvio che tutti smentiscano questa eventualità, ma credo che con una buona offerta l'operazione si possa fare, anche perché mi pare che in questo momento Berlusconi abbia altri problemi e questioni a cui pensare".

Milan che si muove sul mercato: è arrivato Bocchetti dopo Cerci, con Destro che potrebbe essere in arrivo. Crede che con questi acquisti il Milan possa risollevarsi?
"Fino ad ora non ho visto un grande cambiamento. Il mercato di gennaio si giudica più avanti, non dopo una o due partite. Fino ad ora Cerci non ha fatto la differenza, ma ha giocato poco. Non credo che Bocchetti potrà cambiare volto al Milan. Magari Destro può essere utile, anche se a quel punto si potrebbe creare un problema-Menez, che dovrebbe tornare a giocare sulla fascia, cosa che a quanto pare non ama".

Anche l'Inter è molto attiva sul mercato. Sta diventando l'Inter di Mancini?
"Gli acquisti dicono di si. Però l'Inter di Mancini ora dobbiamo vederla in campo, la società ha comprato e ora deve vedersi un gioco e dei risultati. Non capisco perche Mancini sia contestato, quando Mazzarri invece non era mai stato criticato dai tifosi, ma credo che alla fine il gioco di Mancini crescerà".

I tifosi juventini propongono una colletta: due euro a testa per tenere Pogba. Lei lo venderebbe? E a quale cifra?
"Discorso di due tipi: da una parte c'è l'emotività, che ti porta a dire che un giocatore di quel tipo non va venduto, troppo forte. Dall'altra parte però il passato insegna che giocatori di quel tipo sono quasi impossibili da trattenere: penso a Zidane, a Ibrahimovic, a Kakà. E la Juve tra l'altro ha gestito benissimo le sue cessioni importanti, in passato. Fare una colletta per tenere Pogba mi pare una provocazione, anche perché c'è un bilancio da approvare ogni anno e la cifra che puoi incassare per Pogba supera qualsiasi eventuale colletta".

Mexes squalificato per 4 giornate dopo la lite con Mauri, lei che ne pensa?
"Penso che ci sia mancanza di uniformità. Un caso recente: Juan Jesus ha preso 3 giornate di squalifica (4 con la somma di ammonizioni) per un gesto molto meno eclatante e violento di quello di Mexes. Penso anche a Suarez, che per il suo morso in Premier prese 11 giornate. Insomma quattro giornate sono poche, ma non è né la prima né l'ultima volta che manca uniformità in decisioni come questa".

Il Milan intanto continua a prendere giocatori a parametro zero, con il risultato di dar loro ingaggi più alti del loro reale valore, e questo va avanti già da un po'. Lei che ne pensa?
"Quando il portafogli è vuoto, hai due strade: i giocatori a parametro zero, con il problema degli alti ingaggi dei giocatori acquistati con questa formula, oppure scegli la strada del settore giovanile. Il Milan non ha scelto questa seconda strada, e credo stia pagando le conseguenze. Anche perche i parametri zero spesso sono giocatori non all'altezza, magari a fine carriera".

Quindi è mancato il coraggio di scommettere sui giovani, di dare loro tempo di crescere?
"Sì, sono due anni che il Milan vive stagioni negative, tanto valeva dare la possibilità ai ragazzi di crescere e fare esperienza. È la voglia di fare risultato subito che ha portato a questa situazione, ma la valutazione è chiaramente sbagliata".

Un'altra squadra non al meglio in questo momento è la Roma. Come vede la corsa scudetto?
"Il problema della Roma è sia mentale che fisico. C'è anche un po' di sfortuna, tra assenze e infortuni. E poi credo si sia sottovalutato il problema offensivo: la squadra crea ma non ha una punta capace di portare 15-20 gol in campionato. Doveva essere Destro ma non si è puntato molto su di lui. È un momento difficile, che sicuramente passerà, ma è chiaro che in questo momento c'è un divario visibile tra Roma e Juve".

L'acquisto di Luiz Adriano può aiutare la squadra giallorossa?
"Può far comodo, ci mancherebbe, ma non è mai stato un grande goleador. Il punto è che Destro non è assolutamente integrato nel sistema di gioco, quindi occorre trovare un sostituto e lui può essere il profilo giusto".

Lei quindi crede che senza un attaccante da 20 gol la Roma non ha la possibilità di superare la Juve?
"Io credo proprio di si. La difesa ed il centrocampo, pur non esprimendosi ai livelli dell'anno scorso, ancora reggono il confronto con i bianconeri. Ma è davanti che manca qualcosa, a maggior ragione in un momento in cui manca anche Gervinho".