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Coppa d'Africa, il passaggio del turno val bene l'ennesimo pareggio

Coppa d'Africa, il passaggio del turno val bene l'ennesimo pareggio
lunedì 26 gennaio 2015, 21:202015
di Ivan Cardia
Risultato finale: Repubblica Democratica del Congo-Tunisia 1-1.

Si chiude con due pareggi, non una novità per una competizione che ci ha ormai abituati al segno "x", il gruppo B della Coppa d'Africa, che vede qualificate Tunisia e Repubblica Democratica del Congo. La partita di Bata vedeva la Tunisia partire favorita, per la posizione in classifica, ma soprattutto per un tasso tecnico sulla carta superiore al Congo. A farla da padrone, però, sono state le difese ed anche questa non è certo una prima volta per la coppa d'Africa. Quella congolese è partita subito in difficoltà, puntando tanto sulla fisicità, poco sulla concentrazione e nulla sui piedi della propria retroguardia. Il gol di Akaichi alla mezz'ora arriva dopo un'azione insistita della Tunisia, per buona parte nell'area di rigore avversaria; ma ne potrebbero arrivare gli altri, se la difesa degli uomini di Kinshasa non fosse attenta almeno nel gestire la trappola del fuorigioco. Primo tempo di netta marca tunisina, con i ragazzi di Leekens fin troppo spreconi a tu per tu con Kidiaba. La ripresa vede poi una gran reazione del Congo, che si affida alla fisicità di Mbokani, sottotono per buona parte della gara ma decisivo quando serve la sponda a Bokila, entrato da pochi minuti e subito autore, per la verità in maniera fin troppo facile, del gol del pareggio. Che sarà definitivo, perché la Tunisia, che 60 secondi prima di subirlo aveva sfiorato davvero il raddoppio, non ha ragione di spingere sull'acceleratore e finisce per farsi schiacciare dal Congo; ma soprattutto perché quest'ultimo difetta negli ultimi venti metri, con trame spesso imprecise, qualche rivedibile soluzione personale e conclusioni spesso frettolose. A conti fatti, un pareggio giusto, che peraltro, come già detto, spiana la strada ad entrambe le compagini.

Prospettive future? La Tunisia affronterà la Guinea Equatoriale. Due le difficoltà per la squadra magrebina: il maledetto vizio dei trequartisti, tutti bravi con la palla fra i piedi, di scadere nella leziosità e rimirarsi nelle proprie doti da un lato. Dall'altro, il rischio connaturato a qualsiasi coppa internazionale, ovvero quello di giocare contro il Paese ospitante (Corea 2002 docet). Se saprà superare questi due limiti, uno interno, uno esterno, la Tunisia, vista la pochezza tecnica di una competizione da cui ci si aspettava qualcosa in più, potrebbe ambire al trofeo finale.

La Repubblica Democratica del Congo, da parte sua, affronterà la Repubblica del Congo. E non è un gioco di parole, per un derby che in molti aspettavano, ma che in realtà nasconde meno tensioni geo-politiche di quante ne farebbero immaginare due Stati che si chiamano più o meno con lo stesso nome. Il Congo di Brazzaville ha dominato un girone da cui sarebbe stato lecito immaginarsi che passassero altre squadre; quello di Kinshasa ha mostrato anche oggi le proprie contraddizioni, perché il potenziale offensivo a disposizione di Florent Ibengé non sarebbe niente male, ma i numeri parlano di un attacco asfittico ed una difesa, pur spesso rivedibile sotto il profilo tecnico, raramente bucata. La soluzione potrebbe essere puntare sulle proprie virtù anche in fase offensiva, come fatto in quella difensiva, ove si prediligono fisicità e dinamismo a doti che non possono essere allenate; di conseguenza, anche in attacco si potrebbe giocare più sugli attacchi laterali rispetto alle progressioni centrali, magari rifornendo di cross le punte, dotate di una poderosa fisicità ed anche una discreta condizione.