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Corradi su Pioli: "Uno dei pochi ad essere contento del suo arrivo"

Corradi su Pioli: "Uno dei pochi ad essere contento del suo arrivo"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 3 aprile 2015, 16:342015
di Chiara Biondini

L'ex attaccante biancoceleste dal 2002 al 2004, attualmente commentatore di Mediaset Premium, Bernardo Corradi è intervenuto ai microfoni della redazione de "I Laziali Sono Qua", trasmissione radiofonica in onda dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 sugli 88.100 FM.

Bernardo la giornata di domani può essere molto importante per la Lazio, anche in virtù degli incroci tra Roma-Napoli e Fiorentina-Sampdoria...
"Sicuramente. Bisognerà essere bravi a sfruttare questo turno che sulla carta sembra favorevole. Il Cagliari di Zeman poi sembra l'avversario ideale per la Lazio, perchè lascia sempre grandi spazi e in questo momento, se lasci campo a questa squadra, sei spacciato. L'unica cosa da non fare è prendere sottogamba la partita. Ogni sfida, anche la più semplice, può nascondere delle insidie".

Gran parte del merito di questi risultati va dato a Stefano Pioli. Che idea ti sei fatto sull'operato del Mister?
"In estate ero uno dei pochi ad essere contento del suo arrivo. Ricordo che fu accolto da molto scetticismo, ma conoscendo sia l'uomo che la professionalità che mette nel suo lavoro, non avevo dubbi sul suo valore. Inoltre ha un grande staff tecnico, tutta gente molto preparata per un contesto importante come quello della Lazio".

Quest'anno è arrivato a Roma Filip Djordjevic, un giocatore che a molti ricorda il tuo modo di giocare, fatto di sacrificio per la squadra e sponde per gli inserimenti dei centrocampisti, Sei d'accordo con questa disamina?
"Sì penso che sia corretto. Giocatori come Djordjevic, o come potevo essere io, magari non fanno venti gol a stagione, ma sono molto preziosi per la squadra. Va detto che Filip, come valeva per me, non tira calci di rigore, un aspetto che potrebbe spostare l'asticella più verso i venti gol che verso i dieci".

Molti qui a Roma rivedono in questa Lazio la squadra di Mancini, dove c'eravate tu, Fiore, Stam e tanti altri calciatori di livello. Parliamo, più che di aspetto tecnico, di unione di gruppo...
"Osservando dall'esterno non posso giudicare con esattezza quanto sia unito questo gruppo. Da quel che vedo c'è molta sintonia, come c'era anche nel nostro caso. Pensate che io ancora vado a cena o in vacanza con molti giocatori con cui ho giocato a Roma".

Il giocatore che si è messo più in luce in questi ultimi mesi è senza dubbio Felipe Anderson. Pensi che sarà lui ad incidere maggiormente su un'eventuale qualificazione in Champions League?
"Credo di sì e me lo auguro per la Lazio. La cosa che sorprende maggiormente è vedere che fa queste cose a 21 anni. E' tornato ad essere il giocatore che faceva parte del famoso trio delle meraviglie del Santos insieme a Ganso e Neymar. La mia speranza è che possa restare a Roma per un altro po' di anni. Immagino che se continuerà a giocare così molte squadre europee vorranno accaparrarselo".

Nel salutarti, ci dici secondo te quali saranno le squadre che centreranno il secondo e il terzo posto?
"Penso che sarà una lotta molto affascinante e che probabilmente potrà essere decisa da una partita in particolare, il Derby del 24 maggio".