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Dalla A alla Z, il 2013 del Siena

Dalla A alla Z, il 2013 del SienaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 1 gennaio 2014, 10:132014
di Redazione TMW.
fonte Sienaclubfedelissimi.it

Triplice fischio e tanti saluti all'anno che se ne va. prima di sostituirlo con una giovane promessa, maglia numero 14 come il grande Johan Cruijff, riviviamo insieme i protagonisti del 2013, dalla A alla Z.

A. La serie perduta. È stata per nove anni la casa del Siena: "scudetti", partite memorabili, campioni e un fiume in piena di emozioni.

B. Beretta. Amante della musica e dei Nativi americani. Ha restituito entusiasmo a un ambiente depresso e, con i suoi ragazzi, ha tenuto alti i colori della Balzana.

C. Calcioscommesse. Una telenovela. Come nelle più struggenti atmosfere sudamericane, la Robur abita i quartieri poveri della città e non ha scampo.

D. Il piano che nessuno vuole. L'Ac Siena è un patrimonio dello sport italiano e, come tale, merita un futuro nel calcio professionistico.

E. Emeghara. Il 10 d'ebano ha mantenuto vive le speranze di salvezza. Il suo sorriso, insieme a quelle scarpe "spaiate" indossate al Franchi, è l'essenza del gioco del calcio.

F. Fatica. C'è chi nasce con la camicia e chi deve pedalare. Il Siena lo fa da sempre, quando i giovani virgulti dell'epoca attaccavano le salite con la camera d'aria a tracolla; un secolo dopo, la musica non è cambiata.

G. Giannetti. Finalmente un ragazzo cresciuto sulle lastre con la maglia della Robur nel calcio che conta. I suoi gol sono una gioia per tutti. I colori della Balzana: il nero di Emeghara e il bianco di Giannetti.

H. Hotel California. Non c'entra molto con il 2013 del Siena, o magari sì: il calcio e le note di una bella canzone parlano la stessa lingua, quella delle emozioni.

I. Iachini. Numeri alla mano, non ha alzato di molto la media del predecessore. Ma nella discesa in B ha guidato la squadra con dignità, migliorandola nel gioco e permettendole di restare in corsa.

L. Luglio. Col bene che ti voglio, vedrai non finirà. Il mese è finito, la Robur no. Con un dribbling impertinente, da giovane aletta di periferia, ha saltato l'uomo a un amen dalla fine: cross al centro e gol!

M. Monte dei Paschi. Caduto il gigante che aveva ormai piedi d'argilla, sono crollate tutte le certezze della città. E anche la vecchia Robur ha pagato dazio.

N. Nannini. Un cognome e un marchio molto legati ai colori del Siena e alla città. A distanza di molti anni, Nannini è tornato sulle maglie della vecchia Robur.

O. Orienta Partners. Dopo Cesena, un'altra sfida nel mondo del calcio. In cento e più anni, il Siena non si è fatto mancare niente, compreso il dottore al capezzale di un bilancio malato.

P. Penalizzazioni. Sempre corpose e ripetute. Le partenze ad handicap, per la Robur, sono diventate una spiacevolissima abitudine.

Q. Qualità. Capacità, competenze, talento. È ciò che serve all'Italia, alla città di Siena e pure alle società sportive in difficoltà. O si cambia registro una volta per tutte o non c'è futuro.

R. Rabbia. Non per la retrocessione amara o per il ridimensionamento. Piuttosto per la consapevolezza di aver buttato via due lustri senza realizzare niente di ciò che avrebbe garantito al Siena un futuro certo.

S. Stadio. La casa della Robur, ma soprattutto un'opportunità per l'intera città. Che dorme, da tempo. La sensazione chiara è quella del classico ultimo treno, da prendere al volo. Non ripasserà.

T. Tabù. Come il sortilegio Inter, che al Franchi non aveva mai perso. Nel 2013, finalmente, anche i nerazzurri sono caduti al vecchio Rastrello.

U. Unione. Fa la forza. E al Siena serve come il pane: in campo, in società e fra i tifosi.

V. Vergassola. Dieci anni solari con la maglia bianconera, una bellissima storia di sport e di vita. Estate o inverno, serie A o B, il capitano è sempre il numero 8.

Z. Zorro. Magari averlo avuto a fianco, in un anno così difficile...