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Daniele Conti: "Ho rifiutato Torino e Palermo, valuterei offerte dall'estero"

Daniele Conti: "Ho rifiutato Torino e Palermo, valuterei offerte dall'estero"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 16 ottobre 2015, 01:102015
di Marco Frattino

Daniele Conti (36) torna a parlare del Cagliari. L'ex capitano rossoblù ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radiolina in merito al passato, al presente e al futuro: "A Roma sto facendo il corso per prendere il patentino Uefa B, finisco a dicembre. Mi piace l'idea di fare l'allenatore anche se so che è difficile, un ruolo totalmente diverso da quello del calciatore. Quando hai giocato per tanti anni capisci come funzionano certe dinamiche dello spogliatoio e questo ti facilita nella gestione del gruppo, anche se stare dietro a 25 teste diverse è complicato. Cagliari? Non posso negare che se ci fosse una chiamata mi piacerebbe, ma bisogna essere in due. Io sono stato per 16 anni in questa squadra, penso di aver dimostrato qualcosa. Però sono anche consapevole che era arrivato il momento di chiudere, perché non riuscivo a dare più il 100%. E' stata la scelta giusta".

L'interesse di Torino e Palermo? "Ci sono state delle chiacchierate ma le ho subito messe da parte. Come ho detto più volte, in Italia non indosserò mai un'altra maglia. Però se capitasse un'offerta dall'estero la prenderei volentieri in considerazione".

Allenare con Diego Lopez? "Abbiamo un rapporto eccezionale, siamo stati in campo assieme per tanti anni giocati e qualche volta ne parliamo. Però io devo ancora iniziare, invece lui si è già dimostrato un buon allenatore e spero che trovi squadra il prima possibile".

Il ritiro della maglia numero 5 al Cagliari? "E' un problema che non mi sono posto e io non la ritirerei. In ogni caso sono decisioni che spettano alla società. In questo momento, però, devo ammettere che mi farebbe un certo effetto se fosse indossata subito".

Di Gennaro e Fossati nella mediana del Cagliari? "Penso che quel ruolo sia in buone mani e i due nuovi acquisti lo stanno dimostrando. Di Gennaro e Fossati si alternano e li considero molto in gamba. Penso che tutta la squadra sia forte e possa vincere il campionato alla grande. Hanno anche diversi giocatori della passata stagione, che hanno tanta esperienza in A e in B e fanno la differenza".

Daniele Conti, Diego Lopez, Alessandro Agostini, Andrea Cossu, i 'senatori' del Cagliari dell'ultimo decennio: "Su di noi in questi anni si sono dette tante cose non vere, ad esempio che mandavamo via gli allenatori, che comandavamo negli spogliatoi, che decidevamo gli orari degli allenamenti. Noi ci siamo sempre presi le nostre responsabilità nei momenti difficili e abbiamo cercato di fare gruppo nello spogliatoio quando le cose non andavano bene. Per me in particolare si diceva che l'anno scorso non andassi d'accordo con Zeman. In realtà non ho mai pensato chi avevo davanti come allenatore. Ho sempre giocato per il bene del Cagliari e mai contro il mister. Tante cose mi hanno dato fastidio, ma quando una squadra va male è logico che chi riceve le maggiori critiche sono proprio i senatori".

Il gol più bello e il giocatore più forte con cui ha giocato? "Penso senza dubbio il gol del 2 a 1 fatto al Napoli nel gennaio 2008, non tanto per la bellezza, quanto per l'importanza, per la scossa che ha dato alla squadra e che ci ha permesso di centrare una salvezza che sa di miracolo. Il giocatore più forte con qui ho giocato è Fabian O'Neill, ho avuto la fortuna di allenarmi con lui e l'ho ammirato da vicino. Era bravo con entrambi i piedi, forte di testa, sui calci piazzati, un giocatore completo, bellissimo allenarsi con lui e vederlo giocare. L'allenatore più bravo? Max Allegri, mi ha fatto crescere molto e mi ha fatto prendere consapevolezza delle mie qualità".

L'ultima gara col Cagliari della scorsa primavera? "E' stata dura, un'annata troppo brutta per me e di salutare così il 'mio' pubblico non me la sentivo. Alla fine, su consiglio, sono andato. Ringrazio tutti i tifosi per l'affetto che ho ricevuto, è una cosa che non dimenticherò mai. Come i tanti che sono venuti sotto casa mia. Sono cose che mi rendono orgoglioso, significa che qualcosa a questa squadra e a questi tifosi ho dato e io non ringrazierò mai abbastanza per quello che hanno dato loro a me. Partita d'addio? Ci sto pensando, vedremo più avanti".