Dettori: "Verratti fenomeno già a 17 anni. Ma sulle punizioni lo batto"
Il centrocampista del Padova Francesco Dettori ha parlato alla Gazzetta dello Sport tornando sul rapporto con Marco Verratti avuto come compagno al Pescara: “Avevo solo 17 anni, ma era già un fenomeno, non sentiva la pressione e per lui giocare nel giardino di casa o al Camp Nou era lo stesso. Ci guidava tatticamente e sapeva sempre cosa fare. Era il pupillo dello spogliatoio, lo coccolavamo ed era impossibile non volergli bene. Ma stavamo attenti che qualcuno non se ne approfittasse. Già allora lo voleva la Juventus.
Difetti? Cercava sempre l'assist invece di tirare maggiormente in posta. Punizioni? Lì vinco io, anzi se vuole vado a Parigi a dargli qualche ripetizione.- continua Dettori - Di Francesco? Ci insegnava schemi zemaniani rivisti in chiave difensiva. Era uno di noi, si sentiva ancora un giocatore. Padova? Siamo una bella banda, certe sere usciamo assieme e mi metto alla chitarra e cantiamo: amo i Led Zeppelin, ma per loro suono anche Ligabue o Vasco”.