Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Di Biagio: "Donnarumma un predestinato. Berardi una certezza"

Di Biagio: "Donnarumma un predestinato. Berardi una certezza"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
lunedì 26 ottobre 2015, 21:032015
di Lorenzo Di Benedetto

Il commissario tecnico dell'Italia Under 21 Luigi Di Biagio ha parlato ai microfoni di FoxSports: "Ho avuto grandissimi allenatori, come Capello e Mazzone, senza dimenticare Sacchi, Zoff, Trapattoni o Maldini, ma se devo dire quello a cui mi ispiro di più è Zeman, anche se lo rimprovero per non aver pensato ad alcuni accorgimenti che avrebbero potuto farlo diventare uno dei migliori al mondo. Il rigore fallito al Mondiale in Francia? Il passato non si cancella, quell'errore rimarrà per sempre nella mente di tutti. Mi è dispiaciuto molto, anche perché è costato la qualificazione e non ci ha permesso di continuare a lottare per la Coppa del Mondo. Due anni dopo contro l'Olanda non volevo tirarlo, poi alla fine sono andato ed è andata bene. Berardi? È un ragazzo molto giovane che ha fatto 40 gol in Serie A. Ci si aspetta di più da lui per fare il definitivo salto, ma devo dire che è un ragazzo fantastico che ha molta voglia di lavorare.

Donnarumma? Fa già parte dell'Under 17, credo che presto potrà scalare posizioni. È un predestinato. Non era certo facile esordire a San Siro. È un ragazzo molto intelligente e ha di fronte a lui una splendida carriera. Con i giovani ci vuole pazienza, ma ci vogliono anche risposta da parte dei giocatori, non si può sempre pensare che la colpa sia degli allenatori o delle società".