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Emanuele Catania: "Vorrei restare in Lega Pro"

Emanuele Catania: "Vorrei restare in Lega Pro"TUTTO mercato WEB
© foto di Prospero Scolpini/TuttoLegaPro.com
domenica 17 agosto 2014, 16:322014
di Luca Esposito

Il ricordo che i tifosi molossi hanno di Emanuele Catania è legato soprattutto alla promozione ottenuta in Serie B con la maglia della Nocerina. In due stagioni il calciatore ha realizzato 16 gol in 62 presenze tra Prima Divisione e cadetteria, era la Nocerina di mister Auteri, Bruno, De Liguori e non solo, ma era anche la Nocerina che vinse contro avversari prestigiosi come Sampdoria, Livorno e Vicenza. Per Catania cresce il rammarico di dover vedere il maggior club di Nocera Inferiore precipitato fino all'Eccellenza e senza alcuna ambizione, ma è tanta in lui la speranza che si possa risalire. Intanto l'attaccante catanese si prepara nella speranza di tornare presto a giocare: queste le sue impressioni rese a TuttoNocerina.com.

"Per me, che ho vissuto gli anni migliori del calcio a Nocera, il rammarico è tanto. Per quello che avevamo fatto e che stavamo continuando a fare, il progetto nostro era bello, sembrava serio, e quindi si pensava che il giocattolo non potesse rompersi mai. Comunque sono convinto che negli anni la Nocerina lotterà e tornerà dove merita, almeno in Lega Pro".

Che ricordo ha dei fatti di Salerno?
"Ho seguito l'accaduto attraverso i giornali, non è che poi mi sono informato più di tanto. C'erano stati sicuramente dei problemi e la situazione era difficile, e i fatti di Salerno sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Purtroppo se uno non ci sta dentro non può sapere quello che è successo, dall'esterno un po' tutti magari avranno pensato: 'Ma come si fa ad arrivare a questo?'"

In Serie B lei ha giocato, segnando anche alcuni gol. Qual è il più bello che lei si ricorda?
"Il più bello secondo me è stato quello realizzato al Padova, quando vincemmo 3-0".

Però la Nocerina retrocedette. Eppure partiste bene.
"Sì, iniziammo in maniera positiva, ma alle prime difficoltà purtroppo siamo venuti meno. Alla fine si è visto che in Serie B è tutta un'altra cosa rispetto alla Lega Pro. Molti di noi erano alle prime armi in Serie B, il campionato era molto lungo, e pagammo lo scotto di tutto questo".

Situazione particolare la sua, perché solo quindici mesi fa lei festeggiò la promozione in B, invece a maggio è arrivata una retrocessione in D.
"Sì, è stata grave la retrocessione con il Sorrento perché avevo comunque sempre fatto dei campionati importanti e negli ultimi anni avevo vinto ben due campionati di B, con Nocerina e Avellino. Però l'anno scorso non rientravo nei piani dell'Avellino e il 31 agosto dovetti decidere tra rimanere un anno fermo o continuare a giocare. Così scelsi il Sorrento, perché c'era Pitino come ds: lui mi conosceva e preferii rimettermi in gioco. Poi a Sorrento è finita come è finita, ma ho giocato trenta partite, ho cambiato anche ruolo perché ho giocato in mezzo al campo, e comunque per il bene della squadra faccio qualsiasi cosa".

È ancora svincolato. Non c'è stata qualche possibilità per lei?
"Sinceramente ce l'ho avuta qualche chiamata tramite il procuratore, ma non ne valeva la pena, quindi preferisco aspettare un po'".

Aspetta la Lega Pro?
"L'obiettivo è quello, ma rimanere troppo tempo fermo non è una cosa che mi fa bene, soprattutto a 33 anni. Aspetto ancora un po' e in mancanza di altre possibilità potrei anche scendere in D".

Non so se ha visto il girone C della Serie Lega Pro, lei lo lascerebbe così com'è oppure lo modificherebbe?
"Da giocatore lo manterrei, anche perché ci sono otto-nove derby, se non c'è il derby ci sono squadre blasonate contro, quindi è un girone bellissimo. Spero non avvengano delle criticità, se hanno fatto questi gironi per fare tutti i derby a porte chiuse, è meglio cambiarli, perché per un calciatore è brutto. Ma poi mi chiedo se siamo cresciuti così tanto in Italia: sono quattro anni che gioco in Campania, e mi risulta che a Cava ci siano stati problemi in occasione di un'amichevole della Casertana. Passano gli anni, succedono le cose, ma ci sono sempre quei due-tre stupidi che fanno del male".

Che augurio si sente di fare alla gente che tifa Nocerina, che al momento si sente un po' in crisi per il dover ripartire da un campionato inferiore?
"Sicuramente non è facile. In questi ultimi anni i nocerini hanno visto il calcio vero. Però possono succedere queste cose, quindi bisogna rialzarsi. Sono sicuro che anche in Eccellenza la Nocerina dovrà dare conto ai suoi tifosi che sono tanti. Se una società vuole riemergere in Lega Pro può riuscirci anche in tre anni, dopo questa riforma. Sono sicuro che sapranno rifarsi".