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Empoli, Giampaolo: "Per noi il difficile comincia adesso, serve la continuità"

Empoli, Giampaolo: "Per noi il difficile comincia adesso, serve la continuità"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 21 dicembre 2015, 12:052015
di Chiara Biondini

"Sono curioso di vedere l'Inter contro il mio Empoli alla ripresa del campionato, con tutte le incognite legate alla sosta natalizia. E' una bella lotta in testa alla classifica, dove non c'è una favorita sulle altre perché ciascuna squadra nella forza dei valori ha le sue caratteristiche. Sarri a Napoli insegna calcio con una squadra che ha giocatori importanti. Sousa mi piace, ha grandi capacità tecniche, sa gestire e parlare: ci siamo confrontati e mi ha impressionato. Roma è un ambiente difficile per le tante pressioni, bisogna isolarsi. Le ultime eliminazioni dalla Coppa Italia testimoniano che si sono assottigliate le differenze tra e che si deve tenere conto dei fattori motivazionali e di organizzazione. Per noi il difficile comincia adesso perché serve la continuità e bisognerà vedere la tenuta mentale. Qui c'è un progetto, un'idea di calcio che ha il club. L'Europa? Pensiamo solo alla salvezza". Queste le parole dell'allenatore dell'Empoli Marco Giampaolo, ospite questa mattina della trasmissione "Pezzi da 90" condotta da Massimo Boccucci sull'emittente umbra Radio Onda Libera.

L'Empoli si sente la rivelazione del campionato?
"No, semmai il tempo lo dirà. Stiamo cercando di giocare un buon calcio. Il difficile arriva ora, serve la continuità e bisognerà vedere la tenuta mentale. Siamo la squadra più giovane della Serie A e siamo sereni concentrandoci sul lavoro".

Cosa è cambiato secondo te da Sarri a Giampaolo?
"C'è una continuità progettuale, il club ha un'idea di calcio che va al di sopra di tutto. Cambiano gli interpreti ma l'impostazione rimane".

L'incognita maggiore all'inizio era la separazione tra Maccarone e Tavano?
"Ci sono stati dei cambiamenti e con Tavano il discorso era concordato con la società. Lui ha fatto la storia dell'Empoli, è un figlio dell'Empoli".

Su cosa ha puntato in questi soprattutto dopo il ciclo di Sarri?
"La società mi ha chiamato per impostare il lavoro in una programmazione. Ho cercato di capire quanto prima l'ambiente e non ci ho messo molto".

Ma un pensierino all'Europa è possibile?
"Non abbiamo obiettivi particolari da raggiungere se non la salvezza. Pensiamo a migliorarci in una realtà che ha il coraggio di lanciare i giovani. C'è stata una mezza rivoluzione che ha riguardato anche la conduzione tecnica dopo l'ottimo lavoro di Sarri e sappiamo di essere oggi al di sopra della nostra dimensione. Ci teniamo a proseguire così".

C'è una favorita dopo la sconfitta ieri sera dell'Inter?
"Non vedo una squadra sulle altre, sarà una bella lotta fino all'ultimo. Le protagoniste hanno nella forza delle caratteristiche diverse, chi è più tecnica e chi più fisica".

Si aspettava questa impronta di Sarri in poco tempo a Napoli?
"Sarri è bravo, sa insegnare calcio in una squadra che ha giocatori importanti. E' un leader come lo è il gruppo che lo sta seguendo".

Che idea si è fatto di Sousa?
"Ha grandi capacità tecniche e idee. Mi piace come gestisce e parla. Ci siamo confrontati, scambiati concetti di gioco e mi ha impressionato".

Le tifoserie di Roma e Lazio sono inquiete solo per i risultati?
"Sono due piazze difficili da gestire per le tante pressioni. Bisogna isolarsi. Allenare a Roma non è semplice".

Le ultime clamorose eliminazioni in Coppa Italia come si spiegano?
"Le differenze si sono assottigliate. Si deve tenere conto di vari fattori come le motivazioni e l'organizzazione di squadra".