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Enzo Bucchioni: "Fiorentina, stress fisico e mal di coppa"

Enzo Bucchioni: "Fiorentina, stress fisico e mal di coppa"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 10 marzo 2015, 07:392015
di Redazione TMW
fonte Enzo Bucchioni

Se c'è ancora qualcuno che non si rende esattamente conto di cosa significa per una squadra giocare ogni tre-quattro giorni, battersi per obiettivi diversi, in campionato e coppa varie, la sconfitta dalla Fiorentina con la Lazio è la dimostrazione più brutale di una verità.

Chiamatelo stress o come volete, fatto sta che prima il Tottenham in Europa League, poi l'Inter in campionato e infine la Juve in coppa Italia, sono state per la Fiorentina autentiche imprese, nelle quali questo gruppo ha impiegato tutte le sue energie fisiche e mentali, queste vittorie sono state l'esaltazione del lavoro di una squadra e del suo allenatore, ma alla quarta partita, quella con la Lazio, puntuale è arrivato il conto.

La Fiorentina con la Lazio ha pagato la stanchezza fisica di queste partite, alcune giocate al limite come quella in nove con l'Inter, ma anche delle trasferte, degli spostamenti, fra aerei, treni, pullman, cambi d'albergo e d'abitudini.

Ha pagato la stanchezza mentale dovuta alla concentrazione, all'applicazione massima, alla tensione che accompagna partite del genere, di alta difficoltà psicologica e di alta importanza pratica.

Alla lunga pagano tutti, anche quelli che giocano meno, anche se l'allenatore fa il turn over, perché l'intero gruppo è comunque impegnato in questo micidiale cocktail di stress fisico e nervoso.

La Fiorentina con la Lazio non era la stessa fin dalle prime battute, si è vista subito la corsa meno fluida, la diminuita applicazione tattica, come se la testa faticasse a concentrarsi e la gambe fossero pesanti. Era in campo, fa faticava a starci.

Il risultato sonante, questo quattro a zero, fa indubbiamente male dal punto di vista numerico, ma a parte che la Lazio è una signora squadra, gioca benissimo, è senza Europa League e la Fiorentina l'ha incontrata nel suo momento di maggior grazia, va immediatamente rimosso come se non fosse successo niente, non fosse altro per la filosofia spicciola messa subito in campo da un mio amico saggio che ha subito commentato: meglio perdere una partita per quattro a zero che quattro per uno a zero. Amara verità.

Il pensare positivo ci impone anche altri tipi di valutazione, le uniche da fare in questo delicato momento per accompagnare la squadra viola in questo suo straordinario momento che ha subito solo una pausa, ma deve ripartire subito.

Intanto dobbiamo pensare che la Fiorentina è una delle poche squadre ancora in corsa per un posto in Champions, per la coppa Italia e per l'Europa League. E poi ha dimostrato di avere tali e tante qualità che questi obiettivi sono ancora tutti a portata di mano, una partita sbagliata non deve mettere niente in discussione.

Per rimanere al campionato, è vero che la squadra di Montella ha perso l'occasione di scavalcare la Lazio e portarsi al terzo posto, ma la classifica resta assolutamente aperta con la Roma in caduta libera, il Napoli altalenante e la Lazio che ha diverse partite (derby compreso) difficili in arrivo. A dodici giornate al termine, secondo me saranno queste quattro squadre a giocarsi i due posti Champions fino alla fine: la Fiorentina ci sarà.

In coppa Italia lo straordinario risultato di giovedì scorso consente di avere i favori del pronostico nel ritorno con la Juve a inizio aprile: la finale è nel mirino.

Resta l'Europa League, quindi vale la pensa di concentrarsi già sulla gara di giovedì prossimo con la Roma. Siamo sicuri che in un giorno Montella e i suoi sapranno scrollarsi di dosso la sconfitta di ieri sera che psicologicamente, in certe situazioni di stress, di compressione, di attese, diventa quasi una liberazione. Giovedì ritroveremo una squadra più leggera nelle gambe e nella testa, capace di giocare come sa. Per dare una scossa in più vale la pena sottolineare che la Roma è in momento non felice, ma questo deve interessare poco, serve soprattutto ritrovare la vera Fiorentina.

Così ci immaginiamo un'altra serata di grande spettacolo con il contributo di tutta la città e della tifoseria: giovedì sarà un evento e ritrovare il proprio pubblico dopo tre trasferte difficilissime, ai viola farà solo bene.

Della partita di ieri sera abbiamo poco da dire. Quando una gara non riesci a giocarla come vorresti e come sai, resta poco da aggiungere. Quando non riescono neppure le cose più banali, è meglio non andare oltre. In campo abbiamo visto il solito grande Neto che non è comunque riuscito a limitare il passivo, un po' di Mati, un po' di Savic e poco altro. E' la squadra che non ha mai giocato da squadra e la forza della Fiorentina è il collettivo, il movimento globale.

Forse sarebbe stato meglio far giocare Gilardino dall'inizio? Forse. In effetti è mancato quel punto di riferimento che nel bene e nel male è Gomez. Sarebbe stato meglio rischiare il più tecnico Borja Valero invece di uno spaesato Kurtic? Chissà, probabilmente sarebbe cambiato poco. Anche gli infortuni e la partita di giovedì prossimo, è evidente, hanno influito sulle scelte dell'allenatore. Non si è visto neppure Salah, il magico Salah. Non ha avuto una palla giocabile, ma è un essere umano e non un extraterrestre come qualcuno era già portato a pensare. Ha faticato anche Diamanti, è poco brillante, ma paga i mesi di inattività. Ma ripeto, contro certe serate fai poco. Serviva un gol su palla inattiva, un'invenzione per far paura alla Lazio, ma non è arrivata neanche quella. Pazienza, quella di ieri sera no, questa Fiorentina merita comunque applausi.

E per giovedì, per andare oltre ieri sera, proviamo anche a mettere giù una formazione: Neto, Richards, Savic, Gonzalo, Alonso; Borja Valero, Pizarro, Aquilani; Joaquin, Ilicic (o Mati), Salah