Brio: "Scirea, un esempio per i giovani di oggi"
Sono passati venticinque anni dalla morte di Gaetano Scirea. L'ex difensore della Juventus morì in un incidente stradale in Polonia, dove si era recato per seguire il Gornig Zabrze, la squadra che i bianconeri avrebbero affrontato in Coppa Uefa (Scirea aveva smesso di giocare ed era diventato vice di Dino Zoff). Sergio Brio, una vita in bianconero, in esclusiva a tuttomercatoweb, ne tratteggia il lato umano, ricordandone anche lo stile e l'umanità.
Brio, che cosa le viene in mente pensando a Scirea?
"Era il massimo dell'eleganza e della signorilità. Tutti vorrebbero giocare con un compagno come Gaetano".
Com'era Scirea in campo?
"Giocavo accanto a lui e ci capivamo al volo. Aveva doti eccellenti. E nella vita di tutti i giorni era una persona splendida. Dovrebbe essere l'esempio per i giovani di oggi.
La società dei nostri giorni dovrebbe scegliere modelli giusti, veri, migliori".
I momenti più belli che riaffiorano?
"Ricordo quando diventò vice di Zoff e io giocavo ancora: nel precampionato eravamo in Svizzera e spesso sul lago parlavamo a lungo. Dava sempre consigli utili, a tutti. Anche se era passato dall'altra parte, non era cambiato per niente".
Una vittoria particolare insieme a Scirea?
"Ce ne sono state tante, ma ricordo che il giorno della conquista della Coppa Intercontinentale a Tokio, Gaetano si fece male e al suo posto entrò Pioli. Non potè fare il giro d'onore con la Coppa ma aveva dato un contributo straordinario. Si sarebbe meritato di esserci anche in quel momento".