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esclusiva

D'Arrigo: "Guido i disoccupati perché schifo certe dinamiche"

ESCLUSIVA TMW - D'Arrigo: "Guido i disoccupati perché schifo certe dinamiche"
sabato 2 agosto 2014, 09:382014
di Raimondo De Magistris

Francesco D'Arrigo da quattro anni svolge il lavoro di tecnico federale a Coverciano. Dopo tanti anni alla guida di club di Lega Pro l'allenatore di Lucca ha deciso di dire basta con i club e di rispondere alla chiamata di Renzo Ulivieri. Adesso D'Arrigo è impegnato con gli allenamenti con i calciatori disoccupati: "E' il quarto anno che facciamo questo. Io e i miei due colleghi che siamo qui facciamo anche lezione. A Coverciano loro prendono il tesserino Uefa B per allenare. E' un'occasione importante anche per noi, in questi 20 giorni riprendiamo i ritmi che si hanno quando si guida una squadra sul campo".

Come mai ha deciso di non guidare più i club?
"Arrivi a un certo punto che sei un po' schifato da determinate cose e non hai più stimoli. Io per 22 anni ho avuto la fortuna di allenatore in Lega Pro. Poi è arrivata questa occasione: avevo già deciso di non continuare a fare l'allenatore e mi chiamò Ulivieri. Inizialmente ero un po' scettico, ma mi sta gratificando molto come esperienza".

Ci spieghi meglio cosa vuole dire che sei schifato da certe dinamiche?
"Quando ho interrotto quattro anni fa la parabola discendente era già iniziata. C'è molto pressapochismo e tanta improvvisazione. Per un allenatore era difficile sopportare certe pressioni e gestire situazioni ingestibili".

Venti anni fa la sorprendente vittoria del suo Pontedera contro la Nazionale di Sacchi. Se ne parla ancora oggi.
"Si, fu una grande sorpresa. Non è mai successo che una squadra di Lega Pro in un'amichevole battesse la Nazionale. A distanza di anni è un evento che si ricorda ancora: Sacchi qui l'ho visto spesso, ma su quella gara non siamo più tornati".

Perché per lei non è mai arrivata la chiamata di una grande squadra?
"Al momento non me lo spiegavo, probabilmente anche perché ho avuto la sfortuna di perdere tre finali play-off. Alla luce di quanto successo, però, e ragionandoci un po' credo di non aver saputo gestire i compromessi a cui deve sottostare un allenatore. Non ho mai avuto procuratore e ho sempre rinunciato a dover dire grazie a qualcuno. Anche questo credo sia un motivo".

Clicca su play e guarda l'intervista integrale del nostro inviato a Coverciano, Lorenzo Marucci

© Riproduzione riservata
(Interviste video)