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esclusiva

De Biasi: "L'Udinese tiene sotto pressione la Lazio"

ESCLUSIVA TMW - De Biasi: "L'Udinese tiene sotto pressione la Lazio"TUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
domenica 8 aprile 2012, 13:012012
di Elena Rossin

Abbiamo intervistato in esclusiva Gianni De Biasi, ex giocatore e attualmente commissario tecnico dell'Albania. La squadra di Guidolin dopo un periodo d'appannamento è tornata a candidarsi per il terzo posto, anche se ha un calendario non semplicissimo. Di Natale è il 65-70 per cento dei gol dell'Udinese. De Biasi e i suoi collaboratori stianno valutando i giocatori albanesi che sono sparsi in tutta Europa. I club sono proco propensi a concedere i calciatori alla nazionale, che però ne accresce il valore.

L'Udinese ha vinto con il Parma, si accredita ad essere la rivale più temibile per la Lazio?
"Sì, ha avuto un periodo di appannamento dovuto al doppio impegno in Europa League e in campionato e anche per aver perso per strada qualche giocatore a causa di infortuni, la truppa di Guidolin ha pagato un po' dazio però ha le qualità ed è nell'ambiente giusto per candidarsi per il terzo posto, attualmente occupato in modo stabile dalla Lazio che ha battuto il Napoli e quindi ha allontanato da questo traguardo i partenopei vincendo uno scontro diretto e distanziandoli di sei lunghezze".

La squadra di Guidolin mercoledì affronterà la Roma, sabato l'Inter e poi il Chievo e a seguire la Lazio. Quattro gare che ne decideranno la stagione?
"Indubbiamente l'Udinese non ha un cammino facilissimo, però il risultato finale dipenderà molto dalle sue capacità, per cui queste partite possono essere da un punto di vista motivazionale sicuramente importanti, da un lato perché se riusciranno a vincere con le dirette avversarie i punti varranno doppio, dall'altro se i risultati fossero negativi peserebbero sull'obiettivo finale. Ma a prescindere da come andrà a finire per l'Udinese quest'anno è stata un'annata inaspettata, perché nessuno dopo la cessione di Sanchez avrebbe pensato che per buona parte della stagione l'Udinese sarebbe stata addirittura prima in classifica, poi è andata avanti in Europa League e adesso a sette turni dalla fine sta lottando per il posto che consente di accedere ai preliminari di Champions, perché ormai per le prime due piazze il discorso è ristretto a Milan e Juventus".

Di Natale continua a contendere lo scettro di capocannoniere a Ibrahimovic, nonostante i suoi trentaquattro anni è uno degli attaccanti dal rendimento migliore nelle ultime stagioni. Un valore aggiunto per la volata finale dell'Udinese?
"Credo proprio di sì, perché è un giocatore che ha un rendimento costante, non a caso ha vinto nelle due ultime annate il titolo di capocannoniere e come dice il proverbio non c'è due senza tre e potrebbe essere la terza e sarebbe un record, secondo me, assoluto in serie A perché nessuno per tre anni consecutivi ha vinto il titolo di capocannoniere. E' chiaro che l'Udinese è dipendente in maniera diretta dal rendimento di Totò, perché Di Natale è il 65-70 per cento dei gol dell'Udinese".

Passando ad altro argomento come procede il suo lavoro da commissario tecnico dell'Albania?
"Siamo in fase di allestimento e stiamo cercando di valutare la maggior parte dei giocatori che stanno giocando in giro per l'Europa e per questo io e i miei collaboratori stiamo viaggiando tantissimo. Questa per me è un'avventura importante perché, come mi è già capitato in carriera quando allenavo il Modena e dalla C siamo andati in serie A e di andarci direttamente non lo pensavamo neppure noi, ho l'occasione di tentare un'altra impresa. Infatti nel calcio le differenze sono minime, anche se poi è vero che chi ha qualità alla lunga viene fuori, però in una qualificazione come questa a Brasile 2014 noi non siamo i favoriti, ma sicuramente non lasceremo perdere di provare fino all'ultimo di qualificarci".

Per un commissario tecnico avere giocatori sparsi in tutta Europa è un vantaggio perché è maggiore il tasso tecnico oppure è più difficile allenarli perché sono abituati a campionati differenti?
"Se avessi il tempo di lavorare con loro sicuramente ne trarremmo tutti vantaggio, è chiaro che però bisogna fare di necessità virtù. Ma di sicuro quello che non manca a questi giocatori è la determinazione, la voglia di provarci. Poi se avremo il tempo di stare insieme per lavorare sono convinto che qualche cosa di buono potremmo farlo".

Prandelli ha dovuto "lottare" per ottenere dai club i giocatori per uno stage in questo finale di campionato. Anche in Albania i club sono poco propensi a concedere i giocatori alla nazionale?
"Anche da noi è così, il problema è sempre legato ai club che non hanno piacere fuori dalle date Fifa di concedere i giocatori, però devono anche capire che le nazionali vanno tenute per lo meno in considerazione, perché in fondo danno un valore aggiunto ai giocatori che ne fanno parte e questo accresce il valore intrinseco dei calciatori anche per il club".

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