Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
esclusiva

Fumagalli: "Tecnologia alla base del calcio moderno"

ESCLUSIVA TMW - Fumagalli: "Tecnologia alla base del calcio moderno"TUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
martedì 1 settembre 2015, 17:402015
di Luca Esposito

Tra i relatori che saranno presenti all'Holiday Inn di Cava de' Tirreni per illustrare la propria esperienza anche Marco Fumagalli, il quale interverrà nel workshop indetto per l'occasione a proposito dell'osservazione delle squadre avversarie e della preparazione settimanale che può variare in funzione di quell'avversario. A TuttoMercatoWeb.com Fumagalli, che è il Chief Analyst del Galatasaray, squadra turca, spiega il motivo per il quale sarà presente a Cava.
"Ai discepoli parlerò di performance analysis, che è un concetto globale nel quale è inclusa anche la match analysis, quindi analizzare la squadra avversaria e anche la propria squadra. Secondo Enrico Maria Amore, per quanto riguarda scouting e performance analysis abbiamo un buon livello riconosciuto in ambito internazionale, testimoniato dal fatto che siamo stati invitati a diversi workshop anche nel resto d'Europa. Io sono italiano, quindi per me è stato più facile avvicinarmi a questo punto di vista".

Come è strutturato il settore degli osservatori del Galatasaray?
"Abbiamo il dipartimento di scouting degli osservatori, e il dipartimento gemello che è quello che noi chiamiamo dipartimento di performance analysis, nel quale contempliamo lo studio degli avversari, quindi anche la preparazione degli allenamenti in funzione di quegli avversari, e gli allenamenti correttivi. Ci occupiamo anche dello sviluppo dei nostri giocatori singoli, perché lavoriamo con loro anche nell'analisi video, e curiamo anche allenamenti utili per migliorare le loro qualità".

Ma quando giocatori che arrivano da altri Paesi si trovano a confrontarsi con un analista delle partite, in genere come accolgono questa figura all'interno dello spogliatoio?
"La maggior parte dei giocatori che vengono da campionati in cui la figura del videoanalista è abbastanza comune, probabilmente sanno già di poter trarre dei benefici. In Inghilterra sono sette-otto anni che ci sono i videoanalisti, quindi in realtà sono proprio quei giocatori che arrivando al Galatasaray chiedono di poter avere a disposizione filmati. Lavoriamo un po' su tutto, quindi anche sui dati statistici. Abbiamo l'analisi dei dati fisici, dell'allenamento e delle partite, per prevenire infortuni e cercare la condizione ottimale".

È questo il futuro del calcio?
"A mio parere, dire che questo che sia il futuro del calcio vorrebbe dire che siamo già in ritardo. In realtà in diversi campionati europei la tecnologia è già presente, e anche in Italia in alcune squadra viene sfruttata. Questo è già il presente in molte realtà".

Anche lo scouting dei giovani calciatori pensa sia indietro?
"Non penso sia così. Penso ci siano delle realtà bellissime in Italia, per nostra natura nel nostro ambiente siamo molto negativi, ma all'estero siamo visti meglio. Io parlerei delle storie positive riuscite, piuttosto che criticare. Ho conosciuto dei progetti validi anche in Italia".

In qualità di Chief Analyst del Galatasaray, crede che vi sarà la possibilità di vedere diffuso in Italia il metodo tecnologico per l'osservazione dei calciatori?
"Come ho già detto, questo modo di analizzare le squadre avversarie è già presente perché ci sono delle società che hanno capito in che modo dover sviluppare questo settore. Indipendentemente da quello che sia l'allenatore e lo staff tecnico che può esserci oggi e domani non più, si è capito che questa figura dell'analisi della propria squadra e degli avversari deve essere portata avanti nel tempo, quindi appartiene alla società".

Crede che rispetto al resto d'Europa l'uso della tecnologia negli allenamenti non sia di pari passo in Italia?
"Se vogliamo comparare l'Italia con l'Inghilterra probabilmente siamo un po' indietro, per un decennio come minimo. Però ci sono anche delle storie interessanti in Italia, solo che appartengono a realtà che non vengono pubblicizzate perché non accettano magari che venga svelato il modo in cui esse lavorano".

Quindi pensa che qui da noi ci sia ancora della rigidità sul far vedere gli allenamenti ai tifosi? Perfino a Salerno si fa sempre allenamento a porte chiuse...
"Strano che succeda questo: conosco delle realtà in cui l'allenamento viene trasmesso in diretta sulle reti tematiche..."

Che cosa pensa del metodo tecnologico proposto da Enrico Maria Amore? Potrebbe essere di supporto agli osservatori?
"Con Enrico Amore ne ho parlato a più riprese. In un mondo nel quale molti operatori non provengono da una generazione prettamente tecnologica, lui ha portato uno strumento facile da adoperare, ordinato, e anche per un gruppo di lavoro è importante. Il software ti porta a utilizzare lo stesso linguaggio, quindi toglie barriere linguistiche, e sicuramente Enrico è sulla strada giusta".

© Riproduzione riservata