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esclusiva

Padovan su Serbia-Albania: "La responsabilità è dell'Uefa"

ESCLUSIVA TMW - Padovan su Serbia-Albania: "La responsabilità è dell'Uefa"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 15 ottobre 2014, 19:002014
di Lorenzo Marucci

"Il vero colpevole è l'Uefa, che se ne è infischiata della storia". Giancarlo Padovan è da otto mesi responsabile dello sport di Agon Channel, a Tirana, in Albania. A lui, la redazione di tuttomercatoweb.com si è rivolta per un commento approfondito sui gravi fatti di Serbia-Albania: "Conosco la storia dell'Albania e dei Balcani, da quando sono qui mi sono ancor più documentato. Bastava informarsi per capire che Serbia e Albania non dovevano essere nello stesso girone. Così come ad esempio non possono incontrarsi Spagna e Gibilterra: laddove i conflitti etnici e politici sono elevati, bisogna prevenire. Le due nazioni dovevano giocare in due gironi diversi e non sarebbe accaduto niente. La responsabilità è della tifoseria serba più esasperata, dell'apparato di polizia - troppo pochi 4mila agenti a fronte dei trentamila esagitati in uno stadio senza barriere - dell'apparato di prevenzione degli stewards che hanno picchiato i giocatori albanesi. La responsabilità è anche di parte della stampa che ha montato questo evento come fosse una guerra. Ma il grande responsabile di tutto ciò che è accaduto è l'Uefa: non ha fatto opera di prevenzione, se ne è fregata della storia, non ha previsto ciò che poteva succedere.

Era quasi inevitabile che finisse così. Occorreva avere un apparato di sicurezza migliore, uno stadio più sicuro. E l'Uefa non può mettersi il cuore in pace vietando le trasferte ai serbi e agli albanesi. Una bandiera, come si è visto, è più esplosiva di una bomba. Basta un tifoso da fuori con un drone telecomandato a far capire che il provvedimento non risolve niente. La bandiera è la bandiera: il tentativo dei serbi di bruciarla e degli albanesi di difenderla, ha scatenato la violenza: alcuni hanno picchiato i giocatori albanesi che poi sono rimasti asserragliati nello spogliatoio per due ore. Episodi che ci hanno riportato agli anni dei conflitti balcanici".

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