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esclusiva

Pampa Sosa: "Continuo ad aggiornarmi, sono pronto al rientro"

ESCLUSIVA TMW - Pampa Sosa: "Continuo ad aggiornarmi, sono pronto al rientro"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 20 maggio 2015, 15:002015
di Stefano Sica

In questi giorni è a Bergamo per visionare da vicino gli allenamenti dell'Atalanta, in compagnia dell'amico di sempre, il dg Pierpaolo Marino. Poi di corsa ad Udine per assistere, domenica prossima, alla gara della sua vecchia squadra contro il Sassuolo. Per il Pampa Sosa gli esami, come gli aggiornamenti, non finiscono mai. Dopo la fine della sua esperienza alla guida del Sorrento, ad inizio gennaio, il tecnico argentino ha visionato diverse partite di Lega Pro. Con tanta voglia di imparare e di continuare a respirare il profumo del campo. "Dopo il mio addio al Sorrento, è subentrato un pizzico di delusione - ricorda -. Pochi giorni e mi sono rimesso subito in moto andando a vedere gli allenamenti di Paganese, Juve Stabia, Casertana e Savoia. Mi sono confrontato con Sottil, Campilongo, Pancaro e Papagni oltre che con tanti dirigenti. Insomma, ho continuato ad aggiornarmi. Sono stato per un periodo a Sassuolo per vedere da vicino il lavoro di Di Francesco e ho assistito anche agli allenamenti del Napoli parlando a lungo con Benitez. Mi piace il suo 4-2-3-1".

Un modulo, peraltro, che lei ha utilizzato quasi sempre a Sorrento.
"E' il sistema di gioco che prediligo, insieme al 4-3-3. Sono entrambi moduli che garantiscono variabili tattiche, ampiezza e un'ottima copertura del campo in ambedue le fasi, quella di possesso e di non possesso. Il 4-3-3, ad esempio, permette di piazzarti all'occorrenza su un 4-5-1 abbassando le ali offensive".

Il Napoli è ancora in corsa per un piazzamento Champions, ma nell'ambiente c'è un pizzico di delusione. Giustificata a suo avviso?
"Io vivo a Napoli e respiro la quotidianità di questa città con i tifosi. Un po' di amarezza c'è perché la voglia di vincere è tanta. Ma non dobbiamo dimenticarci che il Napoli nella sua storia ha vinto solo due scudetti poi, già prima del mio arrivo, ha vissuto molti anni a cavallo della A e della B. De Laurentiis ha sempre puntato a migliorare il club ogni anno, lui vuole vincere e prima o poi vedremo un Napoli stellare e con tanti top player. E in ogni caso le possibilità di agguantare la zona Champions sono intatte".

Giusto andare avanti con Benitez?
"Lui è stato scelto proprio perché aveva l'esperienza e il curriculum giusti per vincere. Sarà la società a decidere il suo destino, ma io farei di tutto per trattenerlo. Sarebbe un vero peccato lasciarlo andare via".

Se dovesse dare un voto alla stagione del Napoli, quale sarebbe?
"E' stata un'annata complicata con tanti alti e bassi. Io mi auguro che si possa migliorare e che, l'anno venturo, staremo commentando una stagione da 8".

Lei ha guidato il Sorrento per 17 partite, con 19 punti all'attivo: il suo esonero a suo tempo sembrò immotivato.
"In effetti ho totalizzato gli stessi punti fatti nel girone di ritorno con altri tre tecnici. Significa che ho fatto bene e che il mio lavoro ha lasciato un'impronta. Sono i numeri a dirlo. Evidentemente non ero io il problema. Comunque auguro alla squadra di salvarsi nello spareggio play-out di domenica. Le faccio un grande in bocca al lupo come lo feci già quando andai via. A Sorrento sono stato benissimo, è stata un'esperienza bella e formativa. Sono stato orgoglioso di aver allenato un gruppo di ragazzi validi".

Memorabili le sue lacrime dopo aver vinto una partita in casa con la Frattese. Fu lei a ricordarci che era capitato solo dopo aver indossato la storica numero 10 del Napoli contro il Frosinone.
"Ogni giorno che lavoravo con questa squadra, avvertivo di riuscire a toccare le corde dei miei ragazzi. Un gruppo che si è dedicato anima e cuore al Sorrento pur tra mille difficoltà. Tutto ciò, in quel contesto, mi faceva emozionare. Sentivo che i ragazzi davano tutto e mi seguivano. Anche per questo avrei voluto continuare".

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