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esclusiva

Smith (The Times): "Vi racconto il perfect storm di Leicester"

ESCLUSIVA TMW - Smith (The Times): "Vi racconto il perfect storm di Leicester"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 3 maggio 2016, 14:562016
di Gaetano Mocciaro

Ai microfoni di Tuttomercatoweb Rory Smith, giornalista del Times da Leicester commenta il miracolo operato dalla squadra di Claudio Ranieri, laureatasi campione d'Inghilterra: "Non succedeva una cosa simile dal titolo del Nottingham Forest, con la differenza che da allora il calcio è cambiato, girano molti più soldi e la forbice fra grandi e piccole è cresciuta. Per dire, già vedere il Liverpool essere a un passo dal titolo due anni fa sembrava un miracolo perché i Reds per quanto importanti, non hanno il potere di Chelsea, Manchester City o Manchester United. Figurarsi il Leicester. Diciamo che è come se da voi in Italia vincesse il campionato il Sassuolo".

Cosa si diceva di Ranieri a inizio stagione?
"Ovviamente nessuno poteva immaginare che si potesse vincere la Premier League. Inoltre la scelta sembrava rischiosa perché a inizio stagione al momento della scelta del tecnico la dirigenza puntava a un tecnico esperto di Premier League e Ranieri non la frequentava da dieci anni. Una scelta che sembrava strana, priva di logica. Ma certamente sufficiente a immaginarsi un Leicester salvo a fine stagione. Niente di più".

Come si spiega questa impresa?
"In Inghilterra abbiamo una parola che rende l'idea: perfect storm, ossia tempesta perfetta. L'armonia dei giocatori, il fatto che il club abbia preso uomini funzionali alla filosofia di gioco del tecnico e complementari, un modo di giocare semplice ma allo stesso tempo difficile da contrattaccare. E poi il contemporaneo flop di tutte le big. Ma ci rendiamo conto che quel che è stato fatto è fuori da ogni logica, inimmaginabile. E la cosa bella è che la vittoria del Leicester ha dato modo a tutti di sperare, ha reso possibile l'impossibile".

Dobbiamo aspettarci una statua a Ranieri?
"se ne è già parlato e il tecnico ha detto che in Italia le statue sono per i morti e lui non la vorrebbe finché è vivo. Credo che potrebbe avere l'onore di ricevere un titolo, come quello di Sir sebbene non sia inglese".

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